120px-Galley-knightshospitaller.jpg

Calafai de l’Arsenal

CAXA DE L’ARSENAL

I calafai (ovvero i calafati) iscritti all'Arte erano suddivisi in due ruoli distinti ma interscambiabili fra loro, specie quando la necessità di manodopera prevedesse un maggior impiego di una specializzazione piuttosto che dell’altra.

Vi erano i calafai da figger, che raggruppava coloro che fissavano con i chiodi il fasciame sulle ordinate, e i calafai da magio, che invece erano color che riempivano di stoppa le fessure (chimenti) fra tavola e tavola e quindi impeciavano lo scafo per garantire una migliore impermeabilizzazione e durata.

I calafai lavoravano in Arsenale a turni settimanali ed erano distribuiti nei tezoni dove vi fosse necessità della loro opera, sia che fosse una galea nuova o una galea da riparare.

Nel corso del '500, i lavoratori impiegati quotidianamente nel grande stabilimento industriale, cioè nel periodo di maggior espansione della produzione, erano circa duemila, ma con punte che nei momenti critici raggiunsero anche i tremila addetti.

I calafai e i marangoni da nave costituivano circa l'80% delle maestranze dell’Arsenale.


Il capo operaio della maestranza, in veneziano il Proto dei calafai collaborava con quattro Sottoproti:

·       Il proto dei sagomadori      (tagliatori e "sagomadori")

·       Il proto dei fravi                (fabbri delle officine e fonderie)

·       Il proto dei mureri             (muratori)

·       Il proto dei segadori           (addetti a segare le tavole di legno)

oltre naturalmente agli arsenalotti e ai bastasi (facchini).

 

MAESTRANZE

 

torna indrìo in

arrow_144.gif maestranze

 

va a visitar la

schola dei calafai right13.gif