| Molto probabilmente
  mentre in contemporanea veniva aperto anche il parallelo rio del Bucintoro, nel corso del 1326 venne scavato
  anche il rio de ca’ nova, che lambiva a
  sud il fianco del tezon de la pegola ed a nord il tezon de lustra armi.   A differenza però
  del rio de le stopàre e del rio del Bucintoro, il rio
  de ca’ nova
  non venne aperto per rispondere alla necessità di mettere in comunicazione la
  darsena dell'Arsenal vecio con la darsena
  dell'Arsenal novo;  Di sezione alquanto
  stretta, il rio de ca’ nova viene quasi sempre
  raffigurato completamente coperto da una tettoia, ed anzi sulla pianta del
  Maffioletti del 1798 esso è esplicitamente contrassegnato con la funzione di
  un vero e proprio tezon aquatico utilizzato per
  il riparo dei bastimenti di basso bordo di cui si doveva completare l’opera
  morta e come deposito di canne palustri. Certamente il rio de ca’ nova veniva utilizzato anche per ormeggiarvi
  il Bucintoro il giorno prima del suo utilizzo, così da proteggerlo dalle eventuali
  intemperie. Caduta
  la Repubblica nel 1797, l’area rimase integra nel corso delle altanelanti occupazioni
  francesi ed austriache. Con l’annessione del Veneto al Regno d’Italia, in
  seguito alla profonda riorganizzazione che seguì l’approvazione nel 1866 del piano di ammodernamento
  dell’Arsenale, il sito subì profondi rimaneggiamenti che ne stravolse l’antica
  disposizione: vennero abbattute e ricostruite le velerie, venne creata la fondamenta e quindi spostato
  l’asse del rio de le stòpare che invase lo
  spazio occupato in precedenza dal tezon de
  la pegola
  che a sua volta fu demolito; quindi sparì completamente il rio de ca’ nova sepolto sotto la fondamenta che costeggia
  il tezon de lustra armi.  |