deposito de bale, granate e mitraglie

CAXA DE L’ARSENAL

Varcata la porta de l'artiglieria, il primo edificio che s’incontra sulla sinistra, facente parte del blocco quadripartito denominato sale de le armi, era utilizzato come deposito de bale, granate e mitraglie.

La semplice facciata del deposito reca al pé pian (piano terra) due grandi entrate di servizio laterali con arco a tutto sesto ed al centro il portale principale che, attraverso una scala d’onore piuttosto modesta per lo standard veneziano, porta al pianerottolo del solér (primo piano) dal quale girando verso destra si passava poi alle tre attigue sale de le armi.

In base della pianta redatta nel 1798 dal Maffioletti sullo stato dell’Arsenale alla caduta della Repubblica, il deposito ospitava al piano terra, in piramidi ordinatamente disposte, palle da cannone, granate e proietti di mitraglia.

Al pianerottolo del solér girando verso sinistra si aveva accesso ad una sala dove il deposito era organizzato per l’esposizione permanente di modelli di artiglieria.


Caduta la Repubblica nel 1797, alla conclusione della prima occupazione francese (1797-1798) tutte le armi e una parte importante dei modelli venne razziata dagli invasori e portate via da Venezia.


Durante la seconda occupazione francese (1806 - 1814), nel corso del 1809, il settore costituito dalla porta de l'artiglieria, il deposito de bale, granate e mitraglie, le sale de le armi, le sale de l’artiglieria, l'officina artiglieria, l'officina dei fravi ed il museo de l'artiglieria, assunse la denominazione di Arsenal de terra e venne completamente isolato dal resto del complesso industriale, dando vita ad una organizzazione autonoma adibita alla produzione di artiglieria per uso terrestre.

L'accesso dall'interno avveniva attraverso la porta de l'artiglieria, mentre dall'esterno era necessario percorrere tutta la calle de San Zuane in rielo, in contrada San Piero de Castelo, dove venne gettato un ponte in legno che scavalcando il rio de San Gerolamo  collegava la calle ad una porta ricavata nel 1809 sull'antico muro di cinta.

Solo nel 1866, con l'annessione del Veneto al Regno d'Italia, l'Arsenal de terra venne nuovamente congiunto alla grande fabbrica, per essere impiegato per la fusione e la conservazione delle artiglierie di piccolo calibro, la produzione di armi portatili, nonché per il servizio alle armi subacquee; l'ingresso dall'esterno venne murato ed il ponte demolito, venendo ripristinando l'antico isolamento.

Un collegamento da questo lato continuò tuttavia ad esistere, vicino alla testata nord dell'officina artiglieria, tramite una passerella (ancora oggi esistente) che passando sopra il rio de San Gerolamo, collega l'Arsenale con l'area dell'ex chiesa e convento di San Daniel, divenuta zona militare con i decreti di soppressione napoleonici del 1806.


Dopo essere stato trasformato in deposito generico, al cessare dell’attività cantieristica dell’Arsenale (1960), la Marina Militare lo utilizzò come magazzino. Ai nostri giorni (2008) assieme a molti altri, il deposito è stato acquisito dalla Biennale di Venezia che ne ha progettato l’utilizzo come spazio espositivo.

QUARTIER DE L’ARTIGLIERIA

 

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