Repubblica Serenissima

Magistratura senatoria

Aperta

VII savi dil colegio a le pompe

(sette savi al collegio contro l'ostentamento del lusso)

 

istituzione

competenze

dignità politica

bibliografia essenziale

 

Istituzione

L'ufficio dei Sette Savi dil Colegio a le Pompe, più tardi indicato anche con il titolo di Collegio alle Pompe, venne istituito in qualità di organo d'appello contro i ricorsi sulle intromissioni che a loro volta gli Avogadori de Comun esercitavano avverso le sentenze del Magistrato alle Pompe (composto a sua volta dall'ufficio dei Provveditori e Sopraprovveditori alle Pompe).

La necessità di un apposito organo d'appello si rese necessario dal fatto che troppo spesso l'esame sulla legittimità delle sospensioni operate dagli Avogadori procedeva talmente a rilento da pregiudicare la tempestività sull'applicazione delle severe sanzioni che erano previste per i colpevoli di lusso sfrenato.

Questa esasperante lentezza diede motivo sufficiente al Senato per intervenire con un proprio decreto il 20 febbraio 1651, confermato in seguito anche dal Maggior Consiglio l'11 febbraio 1652, con il quale appunto ordinò l'elezione dei sette nobili, da togliere dal proprio corpo e che riuniti nel numero legale di cinque almeno, esaminassero speditamente la congruità delle intromissioni, con sentenza resa definitiva ed inappellabile.

Per dotare di maggiore incisività l'operato del Collegio, a rotazione uno dei suoi componenti ricopriva il ruolo di Inquisitore, col compito specifico di reprimere il lusso eccessivo sugli addobbi delle gondole e nei conviti.

 


Competenze.

Mentre l'opera moralizzatrice della magistratura proseguiva, in seguito però il Senato si rese conto che troppe erano le false testimonianze che inficiavano le deliberazioni assunte dal Collegio, mettendo spesso a repentaglio l'onorabilità di molti patrizi.

Per questo motivo a partire dal 1 febbraio 1667 i senatori candidati a formare il Collegio alle Pompe dovevano essere ballottati nella prima seduta utile e che il superiore nei voti avesse titolo di Inquisitore, ma col compito di rivedere attentamente le fasi di istruzione dei vari processi, specialmente ciò che riguardava le deposizioni dei testimoni e di procedere autonomamente contro gli eventuali spergiuri.

 


Dignità politica.

All'interno della struttura burocratica dello Stato, questo ufficio aveva dignità di Magistratura senatoria (eleggibile cioè entro il numero dei soli senatori) ed il titolo di aperta.

 


 

Bibliografia essenziale.

BESTA  : "Il Senato Veneziano" pag. 165\170

                : "Il magistrato alle Pompe" pag.

 

 torna suso  

va indrìo