Repubblica Serenissima

Magistratura senatoria

Semplicemente Serrata

provedadori a la justitia nova

(provveditori alla giustizia nuova)

sette  savij al dazio di la spina

(sette savi al dazio del vino venduto a spina)

soraprovedadori a la justitia nova

(sopraprovveditori alla giustizia nuova)

 

istituzione

competenze

dignità politica

bibliografia essenziale

 

Istituzione.

Gli Officiali a la Justitia Nova, la cui elezione competeva al Mazor Consejo, avevano assegnato il compito di sovrintendere alla riscossione del dazio applicato sulla vendita del vino consumato sfuso nelle osterie e, secondariamente, anche quella di vigilare sulla moralità dei locali adibiti alla vendita della bevanda.

Tuttavia, sul principio del XVI secolo i Giustizieri Novi, come anche venivano chiamati, iniziarono a faticare non poco nel riuscire a mantenere una costante vigilanza sulla materia, che pure era considerata assai importante dal punto di vista finanziario, dato l'ammontare non indifferente dei proventi che affluivano nelle casse dell'Erario grazie all'imposizione del dazio.

Tuttavia nel corso del 1501 il Governo si rese conto che la tassa, indicata normalmente come del vino a spina,  non rendeva quasi più nulla ed il motivo principale venne individuato nell'esistenza di molte furatole che vendendo il vino abusivamente, sfuggendo così alla tassazione.

Posto di fronte all'evidenza, benché non fosse materia sottoposta alla sua competenza, nel corso di quell'anno il Senato decretò che dal suo corpo e con la piena delega di supervisionare, vigilare, regolare, decidere in materia, nonchè di erigersi in tribunale d'appello per le sentenze emesse dai subalterni Officiali a la Justitia Nova, venisse eletto un Colegio composto da sette senatori, risultando però cacciati dalla carica tutti coloro che intrattenessero la mercatura del vino.

Mutando nei suoi componenti non tutti assieme ma di tre in tre mesi, i componenti del Colegio ebbero titolo di Provedadori a la Justitia Nova, anche se in seguito vennero spesso indicati nei pubblici documenti come Sette Savij al Dazio di la Spina, forse perchè sostituirono in ciò il Colegio dei XII Savij sora i Dacij, che infatti da quel momento venne abolito.

Dal Senato, nei primi anni del XVI secolo, venne assegnata ad uno dei Savij la possibilità di inquisire utilizzando il rito del Senato nell'istruzione dei processi.

 


Competenze.

Benché restasse saviamente conservata al Pien Colegio l'autonoma facoltà di poter avanzare in Senato ogni disposizione che credesse opportuna in materia, al Colegio venne concessa amplissima facoltà d'intervento affinché venissero prontamente risollevate le sorti del dazio, così che ogni sua terminazione, emanata a maggioranza semplice, godeva ora della stessa forza di una Parte emanata dal Senato.

L'anno seguente, nel 1502, i Savij già avevano deliberato alcuni provvedimenti con lo scopo di reprimere energicamente gli abusi perpetrati dalle furatole, albergarie, magazeni, bastioni, burchi, zattere ed altri luoghi simili a questi dove la vendita del vino al minuto venne dichiarata illegale, cosa che da questo momento potè avvenire solo presso le osterie. Con l'occasione alla schola degli osti venne riconosciuta la possibilità di eleggere tra di loro un soprastante con il compito di aiutare la magistratura nel far rispettare le terminazioni, e la cui elezione doveva ottenere il beneplacito del Colegio.

Sempre nel corso del 1502 la magistratura intervenne anche nel tentativo di reprimere le frodi e gli abusi che si verificavano negli alberghi privati e nelle caxe che le varie comunità foreste tenevano in Venezia per i loro affari, proibendo anche qui la vendita del vino sfuso.

Da segnalare che, ancora nel corso del 1502, in materia non mancò di intervenire anche il Consejo dei Diese, il quale appunto decretò che tutti gli appelli sollevati contro le sentenze emesse dagli Officiali a la Justitia Nova, assegnati in precedenza alla competenza dei Governadori a le Intrade, venissero da ora inoltrati esclusivamente a questi Provveditori, fatta salva la facoltà del Senato di disporre diversamente.

Puntualmente infatti, non tardò l'intervento del Senato che modificò leggermente la decisione dei Diese, stabilendo che tutti gli appelli sollevati contro sentenze emesse presso qualsiasi magistratura per i reati derivanti da trasgressioni contro il dazio sul vino, si facessero sì presso i Provveditori ma anche con il concorso dei Governadori a le Intrade, naturalmente quando ciò fosse stato possibile.

Il Colegio poteva emanare regolamenti sui doveri dei ministri serventi presso l'ufficio della Giustizia Nuova; ad ogni trimestre essi dovevano rivederne il saldo di cassa, mentre venne vietato agli Officiali a la Justitia Nova di impegnare somme di denaro senza essere in possesso di un regolare bollettino rilasciato dai superiori.

In seguito, con l'espandersi delle loro competenze, al Colegio venne anche affidato il giudizio in prima istanza sulle categorie di casi criminali che fino a quel momento competevano ai Signori de Note al Criminal, dei Cinque a la Paxe, ed all'ufficio dei Capi dei Sestieri.

Infine, ad accrescere ulteriormente il prestigio del Colegio concorse una disposizione del Mazor Consejo del 1513, che stabilì come nessuna magistratura dello Stato, neppure gli Avogadori de Comun, potesse sospendere od impedire l'esecuzione di deliberazioni approvate dai Savij quando inerenti il dazio sul vino a spina.

 


Dignità politica.

Con decreto approvato dal Senato il 7 settembre 1574, (cfr.: Capitolare del Pregadi c.157t.) i Provveditori videro elevata la dignità della carica da loro ricoperta, assumendo il titolo di Soraprovedadori a la Justitia Nova, i quali, all'interno della struttura burocratica dello Stato, vantavano la dignità di Magistratura Senatoria (eleggibile cioè entro il numero dei soli senatori) ed il titolo di semplicemente serrata.

 


 

Bibliografia essenziale.

SANDI "Principi di storia..." P.3^, vol.1, pag.58 segg. - P.3^, vol.2, pag.818.

BESTA "Il Senato Veneziano" pag.162 (nota 9)

 

   

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