Nel corso del 1349, con una Parte approvata dal
Senato, confermata in seguito anche dai voti del Mazor
Consejo, venne istituito il Colegio a le Biave ,
che
si volle composto da:
v
i sei Consiglieri ducali,
v
i tre Capi della Quarantia (poi al Criminal),
v
gli Ufficiali al Frumento, (i quali ebbero a variare
nel numero a seconda delle necessità, prima due, poi tre come
regola ma talvolta portati anche a quattro o sei magistrati).
In seguito ai consueti ripensamenti ed aggiustamenti, tipici
dell'organizzazione burocratica della Repubblica, sotto il
dogado di Francesco Foscari (1423‑1457), il numero dei
componenti del Colegio venne ridotto a sei membri,
probabilmente limitando ad un solo Consigliere o
Capo la rappresentanza della Serenissima Signoria.
Successivamente, quando durante gli anni del dogado di
Agostino Barbarigo (1486‑1501) al Colegio vennero
assegnate funzioni del tutto estranee al suo mandato
originario, un numero spropositato di magistrature venne
aggregato al nucleo originario, dettate dalla fiducia che il
Governo aveva sulla possibilità che senza incorrere in nuove
(e costose) istituzioni, il sistema avrebbe saputo,
adattandosi, far fronte alle nuove esigenze, come però in
effetti poche volte vi riuscì.
Nella sua fase finale e prima dell'abolizione, furono chiamati
a comporre il Colegio gli appartenenti ai seguenti
uffici:
v
un Provedador a le Biave,
v
un Provedador sora Camere,
v
un Provedador al Sal,
v
un Officiale a le Rason Vecie,
v
un Officiale alle Rason Nove,
v
un Camerlengo de Comun,
v
un Officiale ai Diese Offici,
v
un Provedador de Comun,
v
un Anziano a la Pase,
v
un Officiale a la Dogana da Mar,
v
un Officiale a la Messettaria,
v
un Massaro de l'Oro,
v
un Massaro a l'Argento,
v
un Officiale al Frumento,
v
un Officiale al Dazio del Vino a Spina,
v
un Officiale alla Ternaria Vecia,
v
un Estraordinario,
v
un Visdomino del Fontego dei Tedeschi,
v
un Officiale a la Tocha de l'Oro.
Inizialmente un organo avente principalmente funzioni
esecutive,
godendo di una assai elevata dignità politica, il Colegio
doveva adoperarsi, per mezzo degli Officiali al Frumento,
ad assicurare il costante e regolare approvvigionamento di
Venezia di farine e di granaglie di vario genere, anche
facendone abbondante scorta, affinchè si scongiurasse il
pericolo di carestie.
Da questa originaria impostazione, il Colegio subì un
profondo stravolgimento quando venne chiamato a dover
fronteggiare gli effetti di una nuova ed importante delega,
completamente estranea ai presupposti per il quale esso era
sorto, che lo elevò al rango di Corte d'appello per le
sentenze civili di primo grado emesse da tribunali in Terra
Ferma.
Per tale ragguardevole impegno il Colegio non ebbe
assegnati però gli strumenti necessari per farvi adeguatamente
fronte, radunandosi anzi con scarsa frequenza, soprattutto a
causa degli altri specifici compiti che già gravavano sulle
spalle dei magistrati che erano stati chiamati a farne parte.
Il Colegio che già con grande fatica riusciva a
svolgere il delicatissimo compito dell'approvvigionamento di
farine e granaglie, successivamente si palesò assolutamente
impreparato ed insufficiente a svolgere la funzione di Corte
d'appello, che nominalmente continuò a detenere fino
all'istituzione della Quarantia al Civil Novo che
porterà con sè anche l'abolizione definitiva del Colegio.