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Come si sa, i Santi titolari delle numerose chiese veneziane non sono sempre immediatamente individuabili, molto spesso infatti il nome imposto dalla consuetudine della parlata popolare necessita di essere opportunamente "tradotto".
Gli esempi più noti sono sicuramente i seguenti: San Stae è in realtà San Eustachio, San Marcuola corrisponde ai Santi Ermagora e Fortunato, San Trovaso è la somma dei Santi Gervasio e Protasio. Quando invece il nome è un po' meno sibillino, non sempre è facile risalire alla corretta denominazione: Carmini ossia Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, Gesuati ovvero Beata Vergine Maria del Rosario, da non confondere con Gesuiti cioè Assunzione della Beata Vergine Maria. A volte la semplice corruzione dialettale ha reso comunque ostici altri nomi: San Lio cioè San Leone IX Papa, San Zaninovo ovvero San Giovanni in Oleo, San Agiopo ossia San Giobbe, San Stin cioè Santo Stefano Confessore, ed altri ancora.
Vi sono poi le dedicazioni derivanti da leggende: è il caso della Fava, contrazione di Santa Maria de la Fava, la cui Santa titolare corrisponde in realtà alla Visitazione della Beata Vergine Maria. Altro esempio è costituito da Madonna dell'orto derivante da una icona rinvenuta in un orto vicino, mentre in realtà la Chiesa è dedicata a San Cristoforo. Infine uno dei più noti esempi, costituito da Santa Maria Formosa, imperniato sulla leggenda delle Marie, spose rapite dai pirati e prontamente liberate dai veneziani, sostituite più tardi dalla processione delle "Marie de tola" (dipinte su pannelli di legno) e conclusa con il popolo che a gran voce invoca la sfilata di Marie più "formose", cioè spose novelle in carne ed ossa.