SESTIER DE

CANAREGIO

ciexa dei Santi Apostoli

CONTRADA

SS. APOSTOLI

 

  va indrìo

 

el Santo

le somegie

 

Cenni storici.

La chiesa sorge in una zona della città nella quale si insediò uno dei primi nuclei abitati della laguna, e perciò ritenuta di fondazione antichissima.

La sua costruzione viene fatta risalire all'anno 1000, vendo poi quasi completamente ricostruita nel corso del 1105 dopo che un furioso incendio ne determinò la completa rovina.

In origine la pianta dell'edificio era del tipo basilicale suddivisa in tre navate, con il fianco destro lungo il campo come si vede oggi. Fu nella successiva radicale riedificazione del 1549 che l’interno venne completamente rimaneggiato assumendo l'attuale forma ad unica navata, subendo un ulteriore rimaneggiamento nel 1575, che si vuole essere stato affidato all’ingegno di A. Vittoria.

Nel corso degli anni successivi e fino alla metà del '700 la chiesa subì numerosi altri restauri ed interventi di ristrutturazione, che imposero modifiche importanti anche all'assetto urbanistico che circondava l’edificio.

In seguito, al volume della chiesa, veramente imponente, si sono venuti addossando corpi edilizi di differente epoca e destinazione d'uso.

Opere d'arte all'interno.

soffitto piano:

Comunione degli Apostoli, Esaltazione della Eucarestia e quattro ovali con gli Evangelisti - affreschi di F. Canal ed aiuti di C. Gaspari (1748-1753).

controfacciata:

organo a canne, opera del Nacchini, rimaneggiato nel 1766 dai fratelli Bazzani.

inizio della navata:

a destra: acquasantiera raffigurante San Giovanni Battista opera di G.B. Piazzetta (1698), a sinistra: acquasantiera raffigurante San Pietro opera di H. Meyring (1714).

lato destro, nicchia:

Madonna greca "odighitria" (indica Cristo come la via)

tavola di madonnaro del sec. XVI.

La nicchia è stata ricavata nel 1979 dallo spazio residuo di una delle dodici antiche cappelle dedicate agli apostoli.

lato destro, primo altare:

Cristo che appare agli apostoli nel cenacolo - pala dipinta da S. Santi (1828).

lato destro, Cappella Corner:

parete destra:  monumento sepolcrale di Marco Corner (1511), padre di Caterina Corner;

parete sinistra: monumento sepolcrale di Giorgio Corner (1527), fratello di Caterina Corner.

all'altare:

Comunione di Santa Lucia - dipinto di G. B. Tiepolo (1748).

lato destro, secondo altare:

Natività di Maria Santissima - pala dipinta da G. Contarini (1549-1604).

lato destro, cappella dell'Eucarestia:

parete destra:  Deposizione e sepoltura di Cristo, rari frammenti di affreschi ancora bizantineggianti e una testa di San Sebastiano, bassorilievo di T. Lombardo (principio sec. XVI).

all'altare: (in marmo nero, qui portato nel 1828 dal chiostro dei Gesuiti) un Crocifisso ligneo, databile del '500 e copia dell'originale un tempo esistente nella soppressa chiesa dell'isola di Poveglia.

presbiterio:

altar maggiore neoclassico, con tabernacolo a forma di tempietto rotondo, realizzato agli inizi dell'800 su disegno di F. Lazzari. Ai lati le statue marmoree dell'Apostolo Pietro (con le chiavi) e dell'Apostolo Paolo (con la spada), opera di G. Bernardi detto il Torretto (1711).

a destra: Ultima cena - tela di Cesare da Conegliano (1583), serve da sfondo architettonico il cortile del Palazzo Ducale con un tratto della "scala foscara" demolita ai primi del '600. a sinistra: Caduta della manna - dipinto attribuito alla bottega di P. Veronese.

lato sinistro, cappella dell'Angelo Custode:

all'altare: Angelo Custode - pala commissionata dalla vicina schola de l'Anzolo Custode, opera di F. Maffei (1600-1660).

sull'altare: Madonna degli alboretti - gruppo marmoreo opera di Niccolò di Lamberti (sec. XIV) che lavorò sulla facciata della chiesa di San Marco.

alle pareti:  monumenti funebri.

lato sinistro, secondo altare:

San Giuseppe, San Giovanni Battista e Sant'Antonio da Padova in sacra conversazione con Maria Santissima

opera di G. Diziani (1689-1767)

lato sinistro, fonte battesimale:

opera di G. Bernardi detto il Torretto.

Nel prospetto del pulpito, bassorilievo raffigurante la Discesa dello Sipirito Santo

lato sinistro, primo altare:

Santa Caterina d'Alessandria, Sant'Antonio Abate, San Girolamo e San Giovanni Nepomuceno

dipinto opera di D. Maggiotto (1713-1794)

in sagrestia:

Comunione degli Apostoli

bozzetto di F. Canal per il comparto centrale del soffitto della chiesa.

all'altare: Cristo deposto, le Marie e San Giovanni opera di F. Montemezzano.

ai lati: Cristo risorto - tela ottogonale di G. B. Mariotti e Orazione nell'orto di F. Polazzo.

 

Facciata.

In pitra viva ed alquanto disadorna la facciata, ravvivata solamente dal bel portale, dalla lapide posta al di sopra dello stesso e, sulla destra, da un'iscrizione latina ricorda la riedificazione della chiesa avvenuta nel 1549.

 

Interno.

La struttura attuale, cinquecentesca, presenta un'unica navata rettangolare con doppio ordine di pilastri, tra i quali si inserisce la serie degli altari.

 

La Cappella Corner

Unica cappella sopravvissuta dell’antica chiesa, di notevole interesse artistico, la cappella Corner, si apre con l'arcata rinascimentale sul lato destro della navata.

Fu Giorgio Corner che nel 1483 ottenne dal Capitolo della chiesa il permesso di costruirla; la sua realizzazione è attribuita alla bottega di Mauro Codussi e risultava già completata nel 1499.

La costruzione è a forma di parallelepipedo, a pianta quadrata con cupola emisferica sostenuta all'interno da quattro colonne angolari. Notevole per architettura, marmi, fattura delle colonne, gioco di linee tra gli archi e la sovrastante cupola rivestita con lastre in piombo.

Alle pareti, oltre ai due monumenti sepolcrali abbelliti da rivestimenti marmorei ed altre decorazioni di pregio, sono collocate le iscrizioni relative alla famiglia committente, tra cui quella di Caterina Corner, regina di Cipro, morta nel 1510 e che qui venne sepolta, fino al trasferimento della sua salma nella chiesa di San Salvador.

Campanile

Di antica costruzione, il campaniel ha canna a lesene, con la base costruita in bianca pietra d’Istria e la cella campanaria a trifore.

Fu iniziato nel 1601 da F. Di Pietro, che seguì lo scavo delle fondamenta e la costruzione del basamento bugnato. Probabilmente egli realizzò anche tutta la canna ed in qualche modo riuscì a sistemare le campane non essendo stata possibile la realizzazione della loggia.

La sua ricostruzione viene iniziata nel 1672, dopo il 1707 subentrò l’architetto A. Tirali che impresse il proprio stile alla loggia campanaria. La costruzione sarà completata nel corso del 1712 da A. Gaspari , con la realizzazione del levitante finale.

Certamente, per l’equilibrio delle proporzioni questo campaniel si propone come uno dei più felici esempi di torre campanaria esistenti (e sopravvissuti) in città, segnalandosi per lo slancio e per l'ariosa loggia campanaria culminante nel bulbo di raffinata eleganza barocca.

 

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