la mariegola

schola de Sant'Andrea

del tragheto de Mestre e Marghera

SESTIER DE

 CANAREGIO

Il 4 marzo 1462 il Consiglio dei Dieci autorizzava i barcaroli del tragheto per Mestre e Marghera di riunirsi in schola, con l'obbligo di sottoporre, una volta redatto, il testo della mariegola all'approvazione della Giustizia Vechia e ai Capi dello stesso Consiglio dei Dieci.

Subito dopo la conferma, la schola prende contatti con i francescani del convento di Sant'Agiopo per ottenerne l'assistenza, in cambio di un compenso, per le consuete celebrazioni religiose.

Nel 1503 i francescani concedono in affitto alla schola un locale composto da due stanze posti "pè pian soto la Ca' granda", di cui i compagni potranno servirsi per il corso di sessantasei anni.

Nel 1554 i francescani permettono che la schola collochi l'altare con la sua pala sotto l'organo, rendendo perciò necessario innalzare l'intero piano dello strumento.

Nel 1575, contro versamento ai francescani di un compenso annuale, viene costruita la nuova sede della schola, che si trovava contigua a quella di San Bernardino, dunque posta sul lato destro di campo Sant'Agiopo, guardando la chiesa, dove prima il convento aveva la "seconda porta del campaniel".

Nel 1576 viene stabilito fra il Capitolo e i francescani che il Venerdì Santo, al passaggio della processione, sia ai confratelli che ai frati, in attesa sulla riva, sia consegnata una candela.

Nel 1578 per comodità dei frati, a spese della schola viene rifatta la nuova porta che da sul campo Sant'Agiopo.

Nel 1611 i Provedadori de Comun proibiscono ai barcaroli di andare con le candele accese nella cappella della schola de San Bernardino, nel giorno di Sant'Andrea, per assistere alla messa.

Nel 1735 i francescani comunicano che è loro intenzione non partecipare più al passaggio della processione del Venerdì Santo, poichè la schola da un pò di tempo pretendeva le candele di ritorno una volta finita la celebrazione.

 

Dopo la soppressione della schola, avvenuta nel 1806 in seguito ai decreti napoleonici, l'edificio che la ospitava, assieme a tutta l'ala nord del convento con la quale essa confinava, venne completamente demolito intorno alla metà dell'800, allo scopo di creare lo spazio per un Orto Botanico che tuttavia non ebbe migliore fortuna e che ben presto decadde. Oggi l'area è di proprietà dell'ENEL.

 

CONTRADA

S. GEREMIA

CAMPO

S. AGIOPO

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