SESTIER DE

CANAREGIO

San Ludovico d'Angiò, vescovo di Tolosa

CONTRADA

S. MARCUOLA

ricorrenza il giorno 19 agosto del calendario liturgico veneziano

Santo titolare della chiesa di: SANT'ALVISE

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Ludovico (nome da cui deriva Luigi e, in veneziano, Alvise) viene unanimamente riconosciuto un condensato di grandezza in una vita durata appena 23 anni.

Il titolo nobiliare d’Angiò, che accompagna questo Santo, proviene dalla dinastia angioina, fondata alla fine del secolo IX da Folco il Rosso, signore di Angiò, la qual contea venne nel 1234 annessa alla Francia da re San Luigi IX (1214-1270) e da questi assegnata poi al fratello Carlo nel 1246.

Il figlio primogenito, Carlo II detto lo Zoppo (1248-1309), si unì in matrimonio con Maria, figlia ed erede del re Stefano IV d’Ungheria; fu da questa unione che nel febbraio 1274, a Brignoles in Provenza, nacque secondogenito Ludovico, anche se secondo altri studiosi egli sarebbe invece nato nel castello di Nocera (SA). Cosa possibile perché il padre Carlo II in quel tempo era sia principe di Salerno, sia governatore della Provenza.

Ludovico insieme ai numerosi fratelli e sorelle, crebbe educato cristianamente dalla madre, mentre il padre si preoccupò di scegliere i migliori precettori nelle arti liberali e nelle scienze teologiche e filosofiche. Dimostrando grande sensibilità nel suo giovane cuore, egli si adopera per aiutare i bisognosi, ricorrendo a tutti gli espedienti, fino a sottrarre dalle cucine cibo da distribuire ai poveri.

Il 5 luglio 1284, nel corso di una battaglia navale nelle acque di Napoli, nell’ambito della Guerra dei Vespri Siciliani, Carlo II cade prigioniero di Alfonso III d’Aragona (1265-91). Verrà liberato quattro anni dopo, per succedere sul trono al padre Carlo I, morto nel 1285, ma Alfonso III d’Aragona gli concede la libertà solo se accetta di lasciare come ostaggi tre suoi figli, Ludovico, Roberto e Raimondo.
Il 18 novembre 1288, i tre giovani principi lasciano la casa e gli affetti familiari, imbarcandosi per la Spagna, facendo una prima tappa nel grande castello di Moncada in Catalogna, dove restano per un anno, poi dal 1289 al 1293 el castello di Ciurana, in seguito per alcuni mesi a Castile e poi fino alla metà del 1294 a Barcellona. In quell’anno vennero ricondotti al castello di Ciurana dove rimasero fino al 31 ottobre 1295, quando infine vennero restituiti, dopo sette anni, alla loro famiglia.

I contatti avuti in questi anni con alcuni francescani, ebbero un’influenza decisiva sulla vita di Ludovico, nel quale proprio durante il periodo catalano, sbocciò la vocazione al sacerdozio. Nel gennaio del 1290 si ammala di tisi polmonare in modo così grave da sembrare ormai prossima la morte, curato dai due fratelli esiliati con i ritrovati più nuovi, Ludovico si affida alla fede in Dio e alla Sua volontà e prodigiosamente guarisce istantaneamente, lasciando sbalorditi gli stessi medici.

Egli confida ai due francescani la promessa fatta sull’orlo della morte, di indossare il saio dell’Ordine di San Francesco. Il padre Carlo II acconsente. Nel 1294, quindi a 20 anni, papa Celestino V gli permette di ricevere la tonsura ed i primi quattro Ordini minori; già nel 1290 nella piccola cappella della fortezza di Ciurana, aveva indossato l’abito ecclesiastico. Nel 1295 muore il primogenito Carlo Martello suo fratello, re d’Ungheria dal 1292 ed erede del trono di Napoli; in linea di successione Ludovico diventa erede del Regno. Ciò gli costa il rifiuto da parte dei francescani di Montpellier di accettarlo fra di loro, perché principe reale designato al trono.

Arriva a Roma nel Natale del 1295, dove papa Bonifacio VIII gli conferisce il suddiaconato; ripartito da Roma, giunge con i fratelli a Napoli, sede della Casa Angioina e qui fra il gennaio e febbraio del 1296 egli rinuncia ai diritti del Regno di Napoli e sulle contee di Angiò e di Provenza a favore del fratello Roberto d’Angiò (1275-1343). Libero dagli impegni ereditari, egli si ritira per un breve periodo con alcuni religiosi, nel Castel dell’Ovo sul litorale napoletano, dove trascorre in preghiera e meditazione, la preparazione al sacerdozio. Verrà ordinato sacerdote il 19 maggio 1296 dall’arcivescovo di Napoli, nella basilica francescana di San Lorenzo Maggiore.

Ludovico resta a Napoli proseguendo la sua opera di carità verso i bisognosi, fino a quando da Roma giunge la notizia inaspettata che papa Urbano VIII ha deciso di nominarlo vescovo di Tolosa in Francia; egli corre a Roma dove cerca di far cambiare idea al papa, appellandosi alla sua giovane età. Ha appena 22 anni.
Dopo l’insistenza del papa egli accetta solo con la condizione di potersi fare prima francescano e così il 24 dicembre 1296 pronuncia i voti nel convento dell’Ara Coeli di Roma, dove aveva prima trascorso un periodo di preparazione all’evento, facendo vita in comune con i frati, portando però il saio sotto la veste ecclesiastica, per consiglio del papa, per non turbare la suscettibilità del re suo padre. Il 30 dicembre dello stesso anno in basilica di San Pietro viene consacrato vescovo, quindi fa ritorno a Napoli e qui giunto la regina sua madre gli va incontro per ricevere la sua benedizione episcopale e gli dona l’anello pastorale fatto cesellare apposta per lui.

Agli inizi del 1297 intraprende il lungo viaggio per la sua nuova diocesi in Francia, ma non senza prima spogliarsi all'Ara Coeli degli abiti ecclesiastici per indossare finalmente il saio francescano; sulla strada si fermò nei conventi francescani di Firenze, Siena, Genova, Marsiglia, Montpellier, accolto festosamente dai frati, finchè nel maggio del 1297 arriva a Tolosa.
Il suo amore per la povertà, il disprezzo per ogni fasto, il rifiuto di ogni comodità, il desiderio di seguire le orme di Cristo povero, ne fanno decisamente un francescano della posizione degli “spirituali”, dunque in opposizione ai “frates communes”, che costituivano allora i movimenti contrapposti in seno all’Ordine Francescano.

A dorso di mulo arriva a Brignoles il 3 agosto e s’incontra con il padre, il quale ne vede il viso sofferente e lo invita a fermarsi qualche giorno per riprendersi; il giorno dopo celebra la Messa in onore della festa di San Domenico alla presenza del re e della corte, ma il 5 agosto gli sale la febbre e da quel momento egli si dibatte tra la vita e la morte; chiede il 15 agosto il Santo Viatico, trascorrono ancora quattro giorni di lotta inutile contro la tisi polmonare, con Ludovico che affina la sua sofferenza offrendola a Dio.

E' il 19 agosto 1297 quando muore serenamente a soli 23 anni, nella sua città natìa, per suo desiderio viene tumulato nel convento dei Frati Minori di Marsiglia, la cui tomba diventa subito una meta di pellegrinaggi di tantissimi fedeli.
Le sue spoglie rimarranno a Marsiglia fino al 1423, quando per volere di Alfonso V d’Aragona saranno traslate nella cattedrale di Valencia in Spagna, dove riposano tuttora. La sua festa è il 19 agosto.

 

San Ludovico d'Angiò

L'iconografia ufficiale ritrae il Santo in abiti da Vescovo con il bastone pastorale.

 

 

San Ludovico d'Angio

Il nome del Santo ha subito alcune trasformazioni diventando così "Aloisio" e, a Venezia, "Alvise".