Ospeai & Ospissi

Ospeal de la schola granda de la Misericordia

SESTIER DE

CANAREGIO

Molta incertezza prevale ancora sull'origine di questo ospeal, che avendo vicino l'Ospissio Moro (priorato della nobile famiglia di Ca' Moro), ha fatto spesso insorgere il dubbio che le cronache contemporanee intreccino continuamente le due realtà.

Pare che la paternità della fondazione dell'ospeal andrebbe ascritta al merito di un confratello, restato anonimo, il quale nel 1309 donò alla schola granda de la Misericordia "alcune case vicine, ove erigere uno spedale per miserevoli fratelli e, per la confraternita, una cappella in onore della B.M. Vergine". Da ciò si evince che oltre alla costruzione dell'ospeal la donazione avrebbe permesso anche la realizzazione, sul vasto spiazzo erboso, della chiesa abbaziale di Santa Maria de la Misericordia (e perciò detta in origine Santa Maria in Valverde).

La schola non perse tempo e nel 1310 una caxa per accogliere i confratelli era già stata completata, quindi nel corso del 1327 ne venne aggiunta una seconda. Dopo altri lavori, eseguiti a beneficio della schola vecia, tra il 1386 e il 1389 un gruppo di edifici sorti nel frattempo poco distante dalla stessa, vennero trasformati in ospeal. L'edificio, posto sul lato a meridione di corte nova, ed ancora oggi visibile, era suddiviso internamente in camerette che venivano assegnate "gratis et amori dei" ai confratelli poveri.

Lungo fondamenta de l'Abazia si trova il monumentale portone gotico che introduce in corte nova, che venne qui spostato dall'entrata principale della schola vecia dove rimase collocato fino al XV secolo. Lungo l'architrave reca incisa una scritta dove è ricordato che la costruzione di alcune case ad uso dei confratelli venne iniziata nel 1505, essendo Dose Leonardo Loredan (rappresentando peraltro l'unica notizia certa rispetto alle congetture generalmente ipotizzate).

Al di sopra è posto un trecentesco altorilievo a trittico. Nel comparto centrale è raffigurata Santa Maria della Misericordia con il Bambino in petto, attorniata da alcuni confratelli inginocchiati ai suoi piedi. In ciascuno dei due comparti laterali figurano altrettanti santi: a sinistra San Giovanni Battista e a destra San Jacopo. Sul comparto superiore stanno, ai lati, due angeli adoranti, opera del XV secolo; al culmine si trovano due confratelli che tengono ciascuno una pergamena in mano srotolata ed infine, sul fastigio, un angelo che regge il globo con la croce.

All'interno, in mezzo alla corte nova, un tempo era visibile un'antica vera da pozzo, con inciso su tre lati lo stemma della Confraternita, sostenuto da due confratelli in ginocchio.

Caduta la Repubblica, l'attività plurisecolare dell'ospeal venne interrotta in seguito agli editti napoleonici del 1807, seguendo il triste destino della schola vecia e della schola nova, che vennero chiuse e avocate al Demanio per poi essere vendute a privati.

 


 

il portale

 

l'altorilievo trittico

 

la corte nova, oggi

 

CONTRADA

S. MARZILLAN

CORTE

NOVA

 

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ti xe un forastier inluminà ?

va a véder la

schola granda

 

par saverghene de più ...

 

FRANCA SEMI

"Gli Ospizi di Venezia",

Venezia 1984