SESTIER DE

CANAREGIO

ciexa de San Zuane Grisostomo

CONTRADA

S. ZUANE

GRISOSTOMO

 

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Cenni storici:

fondata nel 1080 ma di fronte all’attuale edificio rinascimentale ed intitolata a Santa Cecilia, questa chiesa dalle modeste dimensioni, fu costruita nel XI secolo in una zona di Venezia già allora resa molto ricca dai traffici mercantili.

Nel 1475 la vecchia chiesa andò distrutta, non si sa se in parte o completamente, in un incendio che coinvolse la zona, bruciando anche molte case fra cui quella di Marco Polo che si trova nel Campo del Milion, nelle immediate vicinanze.

I lavori di ricostruzione iniziarono nel 1485,  nel 1488 papa Innocenzo VIII concesse un'indulgenza dei peccati a chiunque avesse contribuito economicamente alla sua ricostruzione e il 1494 ad opera dell’architetto Mauro Codussi ed ultimata dopo la sua morte dal figlio Domenico.

I lavori iniziarono nel 1495 su progetto di Mauro Codussi, che però morì nel 1504 e non vide la fine dei lavori. Venne finita attorno al 1525 ma già nel 1531 iniziarono i lavori voluti dal Senato veneziano per allargare la calle di fronte.

Dedicata a San Zuane Grisostomo (San Giovanni Crisostomo) per una preziosa reliquia del celebre Patriarca che era stata trasportata a Venezia dall’Oriente per essere qui venerata.

Il 26 febbraio 1918 subì un danneggiamento della facciata a causa dei bombardamenti austriaci.

Opere d’arte all’interno.

Nel vestibolo lo sguardo ricade subito sulla piccola immagine della Madonna delle Grazie, circondata da molti segni di devozione e riconoscenza.

Sulla parete d'ingresso si trovano le quattro portelle d'organo attribuite a Girolamo da Santacroce.

L'opera più importante è senz'altro la pala dell'altare di Giovanni Bellini, del 1513, con i Santi Cristoforo, Girolamo e Ludovico di Tolosa, commissionata da Giorgio Diletti il 13 luglio 1494 nel suo testamento. È un'allegoria della Chiesa: san Girolamo, il Dottore della Chiesa intellettuale, si trova più vicino a Dio quale suprema congiunzione tra vita liturgica attiva e contemplativa; san Ludovico di Tolosa, il nobile che lasciò tutto per farsi francescano, simboleggia invece l'estrema contemplazione e san Cristoforo l'azione.

Importante anche una tela di Sebastiano del Piombo, voluta, da testamento, da Caterina Contarini e Nicolò Morosini, e mostra un San Cristoforo molto umile e umano.

Sulle pareti si possono ammirare la Traslazione del corpo di san Giovanni Grisostomo di Zaccaria Facchinetti, 1610, e San Giovanni Grisostomo ordinato vescovo di Alvise Dal Friso.

Sul soffitto si trova il Santo Padre tra putti e Cherubini di Giuseppe Diamantini.

Infine la pala marmorea di Tullio Lombardo Incoronazione della Vergine fra gli Apostoli, voluta dalla famiglia Bernabò de Catenariis di Montepulciano.

Nella cappella a destra della parete d'ingresso si ammira la stupenda pala con i Santi Girolamo, Cristoforo ed Agostino, di Giovanni Bellini (1513).

Il grande pittore, qui in una delle sue ultime opere, riesce a cogliere la grande lezione tizianesca nel rinnovato uso del colore a larghe pennellate, il tutto legato da una suggestiva unità di ambiente-luce.

Nel presbiterio, al centro di una serie di tele, rifulge per la bellezza, la pala dei Santi Giovanni Crisostomo, Paolo, Giovanni Battista, Liberale, Maddalena, Cecilia e Caterina di Sebastiano del Piombo (1508-1509).

È questo uno dei capolavori del pittore, in cui si evidenzia il sapiente uso del colore e il perfetto equilibrio compositivo.

Sull'altare della cappella a destra del presbiterio è da notare la pala marmorea con L'Incoronazione della Vergine fra gli Apostoli di Tullio Lombardo (1500-1502); interessante è l'effetto prospettico e la figura della Vergine, dalla forte espressività, in contrasto con la convenzionalità delle figure degli Apostoli.

 

Facciata e portale:

La facciata, che guarda verso la calle principale mentre le pareti laterali si affacciano su altrettanti campielli, segue il tipico schema coducciano, di influenza toscana, con fronte tripartita, dove alla ricca decorazione lombardesca si sostituisce una soluzione intellettuale di chiara impronta rinascimentale, che consiste nel definire l’orizzonte ideale nel semicerchio del lunettone centrale, raccordato alle navata laterali dalle due lunette.

L’insieme ha un tono di raffinata proporzionalità che si rispecchia all’interno, dove l’influsso toscano rimane evidente nelle sottolineature in pietra grigia.

 

Interno:

Questo gioiello dell’edilizia sacra veneziana è noto anche per le importanti opere pittoriche qui conservate.

L’interno è molto suggestivo, e da una sensazione di grande equilibrio di forze e di raggiunta armonia, sottolineata da un sapiente gioco di luci ed ombre.
La pianta è a croce greca, e la cupola, impostata su quattro agili pilastri, dà un grande senso di sviluppo ascensionale.

 

Il culto della Madonna delle Grazie.

Gran parte delle devozioni un tempo praticate presso San Zuane Grisostomo sono oggi scomparse, non di meno la chiesa resta ancora un centro religioso fra i più vivi della città e questo in virtù della forte devozione dei veneziani verso la Madonna delle Grazie.

Prima della guerra del 1915-18, il busto della Madonna era sistemato in una nicchia sopra il portale laterale, all’interno della chiesa, di fronte all’altare di S. Antonio.

Nel febbraio 1918 una bomba aerea austriaca colpì la chiesa, il busto della Madonna cadde infilando il capo entro uno scanno, senza minimamente danneggiarsi. Il fatto venne attribuito ad un prodigio. In attesa dei restauri all’edificio, il busto fu spostato su una panca in marmo presso l’altare degli Apostoli.

Nel frattempo numerosi fedeli presero a venerare questa immagine di Maria, offrendo candele, lumini, fiori, cuori d’argento e denaro. Il continuo afflusso di popolo e la mole delle offerte consigliarono il vicario Don Pietro Pio Pulito a collocare la Madonnina sopra un apposito sostegno di marmo, ancora oggi visibile. Dopo qualche anno, un orese (orafo) veneziano compose un’aureola di stelle che fu posta sul capo della Madonna.

Nel 1942 venne aperta e decorata la nicchia, mentre per tutto il corso della seconda guerra mondiale, costante rimase la devozione: madri e spose affidarono i loro cari alla protezione della Vergine. La fine della guerra non diminuì la devozione, dimostrando così che i veneziani accettavano con autentica fede questa singolare manifestazione mariana.

Il 1° settembre 1947 veniva nominato vicario Don Giovanni Zanin; grazie alla sua instancabile attività la chiesa di San Zuane Grisostomo divenne in città uno dei centri più attivi del culto in onore della Vergine.

Il riconoscimento di tanto fervore di opere giunse a felice conclusione nel marzo del 1977, quando il patriarca Albino Luciani (futuro papa Giovanni Paolo I) promulgò il decreto con il quale riconosceva alla chiesa il titolo onorifico di santuario. Successivamente, il 1° maggio 1977, il patriarca proclamava, nel corso d’una funzione solenne, la chiesa “santuario della Madonna delle Grazie”.

 

Il campanile:

Il primo campanile si trovava collocato di fronte alla chiesa, proprio oltre la calle.

Nel 1531, in seguito ai lavori intrapresi per allargare la salizada, fu demolito l’antico campanile che venne ricostruito allineato alla nuova chiesa e fu terminato nel 1605. Nel 1590 venne ultimato il campanile attuale.

 

Confraternite:

Numerose e importanti sono le confraternite e le devozioni che hanno come centro la chiesa di S. Giovanni Crisostomo. Più antica è quella in onore del santo titolare: lo testimoniano molti quadri che lo raffigurano e un prezioso reliquiario cinquecentesco contenente un braccio del santo patriarca.
Antica, inoltre, è la confraternita del SS. Sacramento, che aveva nella chiesa una sua scuola.
Nel corso dei secoli la chiesa fu anche centro devozionale di numerose scuole d’arte e mestieri. La più importante fu quella dei tintori della seta (tela e fustagno
) sorta intorno al 1380.

 

 

 

 

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