SESTIER DE CASTELO

Natività di San Giovanni Battista, profeta apostolo e martire

CONTRADA

S. ANTONIN

ricorrenza il giorno 24 giugno del calendario liturgico veneziano

Santo titolare della chiesa di:  SAN ZUANE DEI FURLANI

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SANT'ANTONIN

SAN ZORZI DEI GREGHI

Giovanni Battista è probabilmente il Santo più raffigurato nell’arte di tutti i secoli. Non esiste, si può dire, pala d’altare o quadro con gruppo di santi, da soli o intorno al trono della Vergine Maria, dove egli non sia presente; ciò senza contare le tante opere pittoriche dei più grandi artisti come Raffaello, Leonardo, ecc. che lo raffigurano bambino mentre gioca con il piccolo Gesù e perciò chiamato affettuosamente “San Giovannino”. Ciò testimonia indubbiamente il grande interesse, che in tutte le epoche ha suscitato questo austero profeta, così in alto nella stessa considerazione di Cristo, da essere da lui definito “il più grande tra i nati da donna”. Egli è l’ultimo profeta dell’Antico Testamento ed il primo Apostolo di Gesù, perché gli rese testimonianza ancora in vita.

Tale è la considerazione che la Chiesa gli riserva, che Giovanni è l’unico santo, dopo Maria, ad essere ricordato nella liturgia sia per il giorno della sua morte (29 agosto), che nel giorno della sua nascita terrena (24 giugno), anche se quest’ultima data risulta essere la più usata per la sua venerazione. Fin dal tempo di Sant'Agostino (354-430) la festa della Natività di San Giovanni Battista era celebrata il 24 giugno, ciò poiché essendo la nascita di Gesù fissata al 25 dicembre, quella di Giovanni doveva obbligatoriamente essere celebrata sei mesi prima, secondo quanto annunciò l’arcangelo Gabriele a Maria.

A proposito della nascita, nel suo Vangelo Luca narra che Giovanni era nato in una famiglia sacerdotale: suo padre Zaccaria era della classe di Abia e la madre Elisabetta, discendeva da Aronne; essi erano osservanti di tutte le leggi del Signore, ma non avevano avuto figli, perché Elisabetta era sterile e ormai anziana. Un giorno però, mentre Zaccaria offriva l’incenso nel Tempio, gli comparve l’arcangelo Gabriele che gli disse: "Non temere Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio che chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita, poiché sarà grande davanti al Signore" e proseguendo nel descrivere le sue virtù, cioè pieno di Spirito Santo, operatore di conversioni in Israele, precursore del Signore con lo spirito e la forza di Elia. Dopo quella visione, Elisabetta concepì un figlio fra la meraviglia dei parenti e conoscenti; al sesto mese della sua gravidanza, l’arcangelo Gabriele fu mandato da Dio a Nazareth ad annunciare a Maria la maternità del Cristo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi anche Elisabetta, tua parente, nella vecchiaia ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile; nulla è impossibile a Dio".

Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio (28-29 d.C.), Giovanni iniziò la sua missione lungo il fiume Giordano, e annunciando l’avvento del regno messianico ormai vicino, esortava alla conversione e predicava la penitenza. Dalla Giudea, da Gerusalemme e da tutta la regione intorno al Giordano, accorreva ad ascoltarlo tanta gente considerandolo un profeta, e Giovanni in segno di purificazione dai peccati e di nascita a nuova vita, immergeva nelle acque del Giordano coloro che accoglievano la sua parola, cioè dava un Battesimo di pentimento per la remissione dei peccati, da ciò il nome di Battista che gli fu dato.

Molti cominciarono addirittura a pensare che egli fosse il Messia tanto atteso, ma Giovanni assicurava loro di essere solo un precursore: “Io vi battezzo con acqua per la conversione, ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non sono degno neanche di sciogliere il legaccio dei sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco”. Infine venne il tempo in cui anche Gesù si presentò al Giordano per essere battezzato e Giovanni vedendolo dinanzi a sé esclamò: “Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato dal mondo!” e a Gesù: “Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?” e Gesù rispose: “Lascia fare per ora, poiché conviene che adempiamo ogni giustizia”. Giovanni comprese e lo battezzò, vedendo scendere lo Spirito Santo su di Lui sotto le sembianze di una colomba, mentre una voce in cielo diceva: “Questo è il mio Figlio prediletto nel quale mi sono compiaciuto”. Da quel giorno Giovanni confidò ai suoi discepoli “Ora la mia gioia è completa. Egli deve crescere e io invece diminuire” (Gv 3, 29-30). La sua missione si era compiuta, ma non ancora il suo destino.

Il Re d’Israele Erode Antipa († 40 d.C.), che aveva preso con sé la bella Erodiade, moglie divorziata da suo fratello, aveva commesso un atto contrario alla legge ebraica, la “Torà”, perché dal matrimonio ne era nata una figlia, Salomè.

Di fronte a ciò Giovanni sentì il dovere di protestare pubblicamente verso il Re per quella condotta, facendo però infuriare Erodiade, che oltretutto non era l’unica ad avere del rancore nei confronti del Santo, poiché anche il Battesimo con cui egli perdonava i peccati, rendeva inutili i sacrifici espiatori, che in quel tempo si facevano al Tempio, e ciò non era gradito ai sacerdoti giudaici.

Su istigazione di Erodiade, che avrebbe anche voluto che fosse subito ucciso, Erode fece invece incarcerare Giovanni, considerandolo personalmente un uomo giusto e santo, e preferendo nel frattempo limitarsi a vigilarlo. Per Erodiade venne però il giorno favorevole, quando il Re diede un banchetto per festeggiare il suo compleanno e alla festa partecipò con una conturbante danza anche Salomé.

La sua esibizione piacque talmente al Re che alla ragazza disse: “Chiedimi qualsiasi cosa e io te la darò”; Salomé chiesto consiglio alla madre Erodiade pretese la testa del Battista. Davanti a tale richiesta, Erode Antipa rimase rattristato, ma per il giuramento fatto pubblicamente, ordinò alle guardie che gli fosse portata la testa di Giovanni. Il Santo fu immediatamente decapitato e la sua testa deposta su di un vassoio e data alla ragazza che la passò alla madre, finalmente soddisfatta.

La brutale uccisione non mancò di suscitare orrore fra la folla dei credenti, e finì per accrescere ulteriormente la già grande fama del Battista.

 

San Giovanni Battista

L'iconografia ufficiale ritrae il Santo rivestito con una pelle di animale e con in mano un bastone che termina a forma di croce.
 

San Giovannino

L'etimologia del nome deriva dall'ebraico: "Dio è propizio".

Il Santo è patrono dei monaci.