schola nathional |
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Il 15 dicembre 1664 il Consejo dei Diese accoglie la richiesta avanzata da tale Valerio Degani, qualificatosi come povero "lignarolis", con cui chiedeva che i sudditi nativi "di nation de la patria del Friuli" potessero avere una schola a loro riservata. La loro prima sede venne ospitata presso la chiesa di San Provolo; la mariegola inizia con una supplica rivolta al Consejo dei Diese, alla quale il Degani aveva premesso la scritta "Non mihi sed semper Patriae". La schola è retta agli inizia da un Guardian, coadiuvato da un Guardian de matin, da dodici compagni, due Sindici e un sopra Sindici. Sono ammesse anche le donne o mogli ma solo se "della patria". Nel 1645 i Provedadori de Comun ordinano che entro la metà del mese di marzo vengano presentate le regole per l'approvazione. Nel 1646 la schola lascia la chiesa di San Provolo per trasferirsi in quella non molto distante di San Basso, prendendo accordi con quel Capitolo. Nel 1655 viene stipulato un accordo notarile con il parroco di San Basso per alcuni interventi da apportare all'altare della schola. Nel gennaio del 1681 un grande incendio distrugge completamente la chiesa ospitante e la schola si trasferisce da San Basso a San Zuane dei furlani (San Zuane del Tempio); in quello stesso mese vengono stretti precisi accordi con il Priorato di Malta: la schola terrà i capitoli in chiesa, potrà mettere banco e avrà a disposizione un'arca per dare sepoltura ai confratelli. Potrà collocare le immagini dei protettori sull'altare della Presentazione della Beata Vergine. Viene previsto il versamento di alcuni ducati, a favore del Priorato a titolo di affitto e al Cappellano per i suoi servigi. Nel 1729, in occasione della festa delle reliquie dei protettori, i dodici degani versano mezzo ducato ciascuno, il guardian sosterrà il 40% della spesa, il vicario il 28% e il guardian de matin il 12%. Nel 1731 è istituito il sovegno, aperto a tutti gli iscritti ma non alle donne, a fronte del versamento di una benintrada e di vari altri versamenti da rinnovarsi periodicamente (di solito alla morte di un confratello), viene garantita l'assistenza in caso di malattia, fatta eccezione per i casi di morbo gallico e delle altre malattie incurabili. A cominciare dal 1766 la schola si ritrova in crisi di iscritti ed inizia lentamente a degradare, finchè nel 1782 , per scongiurare la chiusura, viene deciso di condonare i debiti arretrati a tutti i confratelli. I 52 confratelli che restano si fanno carico di aumentare la contribuzione per mantenere in vita la schola. Nel 1790 nel giorno della festa dei patroni, mantenuta in vita fino al 1804, vengono spese 9 lire per le trombe, 244 lire per la musica e 32 lire per "regalo al maestro della musica", spese che erano poste però direttamente a carico degli appartenenti alla banca. Caduta la Repubblica, la schola viene soppressa in conseguenza dei decreti napoleonici del 1807. (G. Vio - "Le scuole piccole nella Venezia dei Dogi" - pagg. 134/136 - Vicenza 2004) |
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