La sarìa curiosa ...

Sant'Antonio no xe brusa'

SESTIER DE

 CASTELO

La barbaria de le tole, toponimo unico in città e del tutto atipico rispetto alle usuali denominazioni stradali, è una lunga calle che parte da campo San Zanipolo e arrivando ben oltre l'Ospedaleto, repentinamente si restringe ed assume il nome di calle del Cafetier.

Poco prima però che essa muti il nome, sulla destra è facile scorgere il ramo secondo brusà (oggi impropriamente denominato "calle"). Secondo la tradizione popolare, un'immagine di Sant'Antonio avrebbe miracolosamente preservato dalle fiamme di un terribile brusà (incendio) la casa dove la sacra statuetta era collocata.

Mi è parso scontato, a questo punto, assegnare a questa curiosità il titolo di  Sant'Antonio no xe brusa'  (Sant'Antonio non ha preso fuoco), che peraltro ha qualche affinità stilistica con quell'altra che ho chiamato l'anzoleto de Ca' Bernardo.

Il ramo secondo brusà (così continueremo a chiamarlo) è oggi privo di qualsivoglia immagine sacra; si presenta inoltre abbastanza stretto, tale da escludere l'ipotesi della presenza in passato di un capitélo del tipo a tabernacolo pensile, che avrebbe potuto forse trovare collocazione nell'angusta corte che si apre alla fine del ramo, dove però non ne se ritrova traccia alcuna.

Un'ipotesi plausibile potrebbe essere rappresentata da una mensola che, in bianca pietra d'Istria, qui ancora sussiste. In questo senso essa potrebbe verosimilmente rappresentare non già quanto rimane dell'antico capitéo, ma il capitéo stesso, privo solamente dell'immagine che vi stava collocata sopra e che viene comunque data per scomparsa già alla fine dell'800.

Se invece la statuetta fosse stata rimossa di proposito per essere collocata in luogo più visibile ma soprattutto meno accessibile a mani profane (o ladre) ?

A questo proposito, avendo bene a mente che la grande chiesa gotica è da sempre affidata ai padri domenicani, sulla parete esterna della chiesa di San Zanipolo, su di una mensola qui a forma di "barbacan" è collocata una incongrua statuetta di Sant'Antonio, che rispettosa della tradizione iconografica lo ritrae con il Bambin Gesù in braccio mentre la mano destra tiene un lungo giglio in fiore.

Potrebbe essere proprio questo il Sant'Antonio del miracolo ?

 

Del  Sant'Antonio no xe brusa'  il Tassini (Curiosità Veneziane", Venezia, 1886, pag. 737) offre interessanti e dettagliate notizie:

"Tole (Barbaria delle) ai SS Giovanni e Paolo. (…) Alla Barbaria delle Tole s'annoda la memoria di due furiosi incendi avvenuti nel secolo XVII, laonde due prossime strade portano tuttora il nome di Calle Primo, e Calle Secondo Brusà (…). S'appiccò il secondo il 2 giugno 1686, vigilia della Pentecoste, ad una bottega da legname, ed incenerì tutti gli stabili che sono dall'Ospedaletto a S. Maria del Pianto, stendendosi anche nel rivo di S. Giovanni Laterano. E' fama che allora restasse illesa dalle fiamme una casa sola, e ciò venne attribuito ad un miracolo di Sant'Antonio, la cui immagine veneravasi sul prospetto. (…) Tale immagine è forse quella, che ancora pochi anni fa scorgevasi in un piccolo altarino, o capitello, sopra la facciata della casa al N.A. 6663 (…)".

Va qui precisato che l'anagrafico 6663, al quale il Tassini fa riferimento, indicandolo sulla porta della casa sopravvissuta alle fiamme, si trova oggi spostato in Barbaria de le tole; forse conseguenza delle nuove numerazioni civiche che hanno interessato la città nel corso del tempo.

Di questa curiosità il Lorenzetti non ne parla.

 


 

 

 

 

CONTRADA

S. MARIA FORMOSA

RAMO SECONDO

 BRUSA'

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