la mariegola |
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Nel 1449, nove anni dopo che il Senato ebbe stabilito i diritti e i doveri dei pedoti de nave per Parenzo e per Rovigno, l'Arte stabiliva la propria sede presso la chiesa di San Piero de Castelo, ponendola sotto la protezione della Santa Croce. L'anno successivo, nel febbraio del 1450, il Consejo dei Diese concedeva la licenza affinchè potesse essere legalmente fondata la schola e veniva iniziata la redazione della mariegola, che fu approvata da quel medesimo Consejo nel settembre dello stesso anno. Tra gli obblighi per i compagni, viene rimarcato che tutti i pedoti presenti a Venezia nel giorno della Sensa avevano l'obbligo di accompagnare il Bucintoro alla cerimonia dello sposalizio con il mare; oltre a ciò, con due barche vogate a sei remi, il Gastaldo provvedeva a rimorchiare, andata e ritorno, la peata del Patriarca partendo dalla chiesa dell'omonima isola di Santa Lena (dove il prelato attendeva il Dose) fino alla chiesa di San Nicoletto, a quel tempo inglobata dentro le mura del Castel vechio, posto a difesa del porto del Lido. Nel 1493 la schola affitta presso la chiesa di San Piero de Castelo un locale idoneo a svolgere le riunioni del proprio Capitolo, concordando la pigione annua in 3 ducati, 2 dei quali vengono però regolarmente scontati quale ricompensa per il servizio di rimorchio della peata del Patriarca durante la Sensa. Nel 1513 inizia la costruzione della nuova sede, che viene ora spostata all'interno dell'attiguo palazzo Patriarcale e più precisamente "sotto la scala granda, presso la porta a destra", al suo interno si riesce a ricavare anche lo spazio per costruire un altare. Al termine dei lavori viene accordato il versamento al Capitolo della chiesa di 12 ducati annui, detratto 1 per ripagare il consueto servizio annuo di rimorchio. Nel 1618 il Patriarca Priuli vieta l'uso ai confratelli dell'altare esistente dentro la schola e viene da quel momento loro assegnato uno in chiesa, quello dedicato a San Pietro; dopo poco tempo esso viene rifatto e quindi, dopo essere stato dedicato a San Carlo Borromeo, viene concesso in uso ad altri. Ai compagni non resta che offrire al Capitolo una somma di denaro per vedersi assegnato un altare in esclusiva. Nel 1773 i Provedadori de Comun confermano che i pedoti possono appartenere alla schola del Santissimo di questa contrada, come già avveniva prima del 1770.
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