la mariegola

schola de Sant'Ana e San Gioachin

dei spitieri de grosso

SESTIER DE

 CASTELO

Soppressa nel 1562 la schola de devozion de Sant'Ana,  l'8 maggio 1620 ha inizio la redazione della nuova mariegola della schola de Sant'Ana e San Gioachin, alla quale peraltro si iscrivono numerosissimi anche gli arsenalotti delle quattro maestranze principali della Caxa de l'Arzanà, ossia i marangoni da nave, i calafai, i remeri e i segadori).

Nel 1621 il Capitolo, riunito nella chiesa di a San Silvestro, approva la spesa per la costruzione del nuovo pulpito nella chiesa di Sant'Ana, che era stato demolito per fare spazio all'altare della schola, nonchè la spesa per la festa di San Gioacchino, protettore delle maestranze de l'Arzanà.

Nel 1630, mentre viene decisa la totale ricostruzione della fabbrica della chiesa di Sant'Ana, il Capitolo approva all'unanimità l'impegno per accollarsi le spese per la realizzazione della nuova cappella maggiore e dell'altare maggiore dedicato a Sant'Ana. Nella pala saranno ritratti anche tutti i protettori delle maestranze a l'Arsenal: Santa Elisabetta (marangoni da nave), San Marco e San Foca (calafai), San Bartolomeo (remeri) e San Isidoro (segadori).

Mentre assieme alla chiesa procede anche la costruzione della cappella, nel 1636 il Senato autorizza il Capitolo all'edificazione della nuova sede della schola, che dovrà sorgere "nell'ultima parte del rio, nel proprio recinto, vicino alla chiesa nuova", e che sarà già terminata l'anno seguente. L'edificio, a pianta trapezoidale è, come vuole la tradizione, suddiviso al suo interno in due "soleri" (piani), in basso la sala capitolare e in alto la sala dell'albergo, all'interno dei quali sono collocati altrettanti altari in pietra con le rispettive pale.

Conclusi i lavori di ricostruzione della chiesa nel 1569, complice probabilmente il rallentamento dei lavori navali presso l'Arzanà, il numero dei confratelli di questa schola iniziò progressivamente a ridursi, finché nell'aprile del 1674, contro il versamento di 1 ducato per ogni nuovo iscritto, l'Arte degli spitieri de grosso chiese di poter essere aggregata, istanza che prontamente venne accolta dal Capitolo il 12 luglio dello stesso anno. Il successivo 21 agosto intervengono nella questione i Provedadori de Comun i quali ordinano che il 26 luglio, giorno della festa di Sant'Anna, sia da ora considerato giorno festivo anche per gli spitieri de grosso.

Nel 1679 le due Confraternite appaiono essersi già sufficientemente amalgamate, partecipando regolarmente i membri di entrambe le Arti agli incarichi amministrativi della Banca, e seppure gli spitieri de grosso continuassero in questo periodo a riunire il proprio Capitolo nella chiesa di San Mattio, sul finire del secolo la gestione della schola è però ormai passata saldamente nelle loro mani, tanto che nel 1785 i Provedadori de Comun consentono che la schola de Sant'Ana e San Gioachin sia ufficialmente detta dei spitieri.

 

Caduta la Repubblica, in forza dei decreti napoleonici del 1806, l'intero complesso religioso di Sant'Ana venne soppresso ed avocato al Demanio Militare. L’edificio della schola ne seguirà la stessa sorte e, come la chiesa e il convento, esso è ancora oggi visibile "nell'ultima parte del rio, nel proprio recinto, vicino alla chiesa nuova".

 


 

CONTRADA

S. PIERO

DE CASTELO

CAMPO

S. ANA

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