SESTIER DE

CASTELO

ciexa de San Sepolcro

CONTRADA

S. ZUANE IN BRAGORA

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Cenni storici:

Fondata nel 1493, anche se non è possibile escludere che l'edifico sacro preesistesse al XV secolo, la chiesa, annessa la monastero, si trovava sulla riva dei S'ciavoni.

Consacrata nel 1582, aveva la particolarità di essere la riproduzione dell'edicola del Santo Sepolcro in Gerusalemme.

L'edificio, forse eretto da P. Lombardo, era riccamente decorato di marmi e pitture.

Dopo una storia plurisecolare, caduta la Repubblica, nel 1807 il complesso venne soppresso dai decreti napoleonici e nel corso del 1808 tutto venne demolito per ricavarne l'attuale caserma.

Ad oggi rimane sulla riva dei S'ciavoni il portale (incompleto) del convento, attribuito da alcuni al Sansovino e dal altri al Vittoria. Sarebbe stato commissionato nel 1570 dal medico Tommaso Rangone, il cui busto, un tempo collocato nel timpano, si conserva attualmente nel Seminario Patriarcale.

 

Opere d'arte:

Parte della chiesa (o forse soltanto il sepolcro) era attribuita a Tullio Lombardo. Il sepolcro era, ad imitazione di quello di Gerusalemme, costituito da un'enorme finta grotta in pietra grezza, a grandi blocchi. Nella "grotta" si trovava, sorretto da quattro angeli, un altare di marmo policromo. Dall'interno della "grotta" si scendeva per una scaletta nell'ipogeo, dov'era il Sepolcro propriamente detto, con una figura del Gesù morto.

Il Sepolcro viene dato per costruito, forse, nel 1484; data discutibile se appena nel 1493 le terziarie francescane (pizzòcare) ottennero in perpetua cessione quello che era stato l'Ospizio Celsi, e se una consacrazione della chiesa avvenne nel 1582 (ma può essere stata una riconsacrazione, come è avvenuto per molte chiese).

Oltre

 

L'interno:

 

Il convento:

Nel 1470, a seguito della perdita della piazzaforte di Negroponte ad opera dei turchi, un gran numero di profughi si spostò a Venezia, tra questi vi erano anche Beatrice Venier e Polissena Premarin, che nel corso del 1475 furono accolte presso l'ospizio Celsi.

Le due donne, assieme ad altre colà ricoverate, abbracciarono nel 1482 il terzo ordine di San Francesco (le pizzòcare), costituendo all'interno dell'ospizio il primo nucleo di quello che, in breve, diverrà noto in città come il convento del Santo Sepolcro.

Nel 1493 il convento (al quale era stata nel frattempo aggiunta anche la chiesa, fatta erigere dai Commissari dell'ospizio e dedicata alla Presentazione della Vergine) venne dato in perpetua concessione alla comunità delle pizzòcare e con esso anche la gestione dell'ospizio.

Nel 1500 però le pizzòcare, che altri disegni avevano in serbo, ottennero di essere ufficialmente dispensate dall'obbligo di dover accogliere pellegrine provenienti o in partenza per la Terra Santa, di fatto facendo così cessare quanto rimaneva dell'originaria funzione dell'ospizio.

Libere da ogni impegno esterno, grazie soprattutto alle cospicue donazioni nel frattempo affluite, esse si dedicarono ad ampliare il convento, cosa che fu possibile con l'acquisto dell'adiacente Ca' Molin detta delle due torri, avvenuto fra il 1513 e il 1523.

Dopo una storia plurisecolare, caduta la Repubblica, nel 1807 il complesso venne soppresso dai decreti napoleonici e nel corso del 1808 tutto venne demolito per ricavarne l'attuale caserma.

All'interno dell'edifico non è possibile affermare se i chiostri di quella che fu Ca' Molin delle due torri traggano origine da quelli del convento delle pizzòcare.

Ai giorni nostri l'edificio ospita ancora una caserma, la  "F. Cornoldi", prestigiosa sede del Circolo Unificato dell'Esercito.

 

 

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