La sarìa curiosa ...

do colòne rosse

SESTIER DE

 S. MARCO

Molteplici sono i pareri esistenti sulla curiosità delle  do colòne rosse , le due colonne di marmo rosso di Verona che, assieme alla sottostante balaustra dello stesso materiale, spiccano nel biancore del colonnato della facciata del Palazzo Ducale che guarda verso la Piazzetta.

Il Tassini non ne fa alcuna menzione, mentre invece il Lorenzetti ("Venezia e il suo estuario", Trieste, 1975, pag. 235), espone una delle tante versioni esistenti:

"(…) Quattrocentesche invece, di pieno stile gotico-fiorito, sono le decorazioni plastiche sia del Portico, come del loggiato, della Loggia Foscara, così chiamata per esser stata iniziata nel 1424 sotto il dogado di Francesco Foscari (vi si notino le due colonne in rosso di Verona, fra le quali, dicesi, si leggevano le sentenze capitali che si eseguivano in Piazzetta fra le colonne di Marco e Todaro) (…)".

Alcune fonti vogliono che questo fosse il punto da cui il Dose assisteva alle esecuzioni capitali, altre invece che proprio fra queste due colonne avvenissero le esecuzioni, ed in quest'ultimo caso le cronache testimoniano che il giorno 5 marzo 1412 un certo Francesco Baldovino venisse qui impiccato per essere stato ritenuto colpevole di aver tramato contro la Repubblica.

Per ultima, è disponibile anche una spiegazione artistica: le due colonne altro non segnerebbero il sito da dove anticamente partiva una scala che scendeva in piazza, ciò prima dei restauri della facciata eseguiti ad opera dell'architetto Filippo Calendario, il più antico fra i tecnici di Venezia ufficialmente considerato proto di palazzo.

A proposito del proto però il Miozzi, ("Venezia nei secoli, la città", VENEZIA, 1957, vol.I, pag. 525) ricorda che:

"Il Calendario fu implicato nella congiura di Marin Faliero: la notte del 15 aprile 1354 fu bussato alla sua porta a S. Severo ed una squadra di armati lo arrestò. Capì che tutto era scoperto e di fronte al Tribunale, senza attendere gli strazi del tormento, confessò. Fu appeso alle due colonne  rosse del palazzo ducale della loggia che guarda in piazzetta, con la spranga in bocca. Il Selvatico nota che le colonne rosse di allora non potevano essere nella stessa posizione di quelle che oggi si vedono perché la loggia Foscara fu fatta un secolo dopo; ma forse le antiche erano le stesse di oggi, poi riposte in opera. Il Calendario però non potè dirigere la costruzione delle due facciate del palazzo Ducale verso il mare e sulla Piazzetta perché il Senato deliberò di rifare le fronti solo nel 1424; invece è da ritenere che il Calendario abbia progettato la nuova pianta del Palazzo e che abbia eseguito la elevazione del rustico, delle murature principali".

 


 

 

 

 

CONTRADA

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