La sarìa curiosa ...

dormi papa, dormi

SESTIER DE

 S. POLO

Gli importanti riconoscimenti che il papa Alessandro III riconobbe alla Repubblica, dopo che questa, nel 1177, riuscì nel suo intento diplomatico di comporre il dissidio fra il santo Padre e l'Imperatore Federico Barbarossa, faranno da quel momento bella mostra di sé in tutte le pubbliche funzioni: il cero bianco, il sigillo di piombo, l'ombrello, la "vera" per sposare il mare, i vessilli e le trombe d'argento. Attraverso questi simboli, da questo momento il Comune di Venezia venne elevato al rango di Re consacrato. Così almeno vuole la Storia ed il mito.

Per descrivere la curiosità  dormi papa, dormi , è necessario prima portarsi in campo Sant'Aponal e quindi davanti al sotoportego de la Madona, all'interno del quale è collocato un capitéo sicuramente uno fra i più ricchi di storia ancora esistenti in città.

La particolarità del capitéo risiede nel fatto che oltre l'opportuna grata in ferro ed il vetro, è visibile in basso (ancor meglio dopo il crepuscolo, perchè illuminata dalla fioca luce della lampada votiva) la bella statuetta di un prelato sdraiato, nell'atto di dormire, con la mitra posta al fianco: si tratterebbe dell’immagine di papa Alessandro III.

Sul fatto che il papa arrivasse in città in incognito, per sfuggire alle spie dell'Imperatore, e che probabilmente dormisse la prima notte a Venezia direttamente sulla pubblica via, pare non ci siano più molti dubbi, ma sul luogo dove effettivamente egli riposò alcune fonti indicano l'entrata laterale alla chiesa di San Salvador (dunque dalla parte delle mercerie), altre invece la chiesa di San Nicolò al Lido, altre ancora il luogo di cui qui si tratta.

Comunque sia, su di una grande tavola di legno posta sopra l'entrata del sotoportego si legge la seguente iscrizione:

ALESANDRO III SOMMO PONTEFICE FUGIENDO L'ARMI DI FEDERICO

IMPERATORE VENENDO A VENETIA QUI RIPOSSO' LA PRIMA NOTTE ET POI CONCESSE INDULGIENZA PERPETUA IN QUESTO LOCCHO DICENDO UN PATER NOSTER ET

UNA AVE MARIA TIBI NON SIT GRAVE DICERE MATER AVE L'ANNO M C L X X V I I

ET CON LA CARITA DI DEVOTI SILUMINA GIORNO E NOTTE COME SI VEDE

RISTAURATO DA DIVOTI L'ANNO M D C C C X X X

 

Da notare che, curiosità nella curiosità, sullo stipite marmoreo sinistro del sotoportego si trova incisa una croce patente: da questo punto inizia infatti la calle del Perdon (per indulgenza papale concessa) e proseguendo fino al punto in cui la stessa svolta a sinistra per poi proseguire verso il ponte dei meloni, proprio sullo stipite d'angolo a sinistra si ritrova scolpita l'altra croce, che chiude il percorso di penitenza.

 

Il Tassini, (Curiosità Veneziane, VENEZIA, 1886, pag. 550) in merito così riporta:

"Perdon (Calle, Corte del) A S. Apollinare. Nacque questo nome dalla tradizione che nel prossimo Sottoportico, detto della Madonna per un altarino sacro alla Vergine, abbia riposato Alessandro III, fuggente dalle persecuzioni del Barbarossa, la prima notte del suo arrivo a Venezia, ed abbia concesso indulgenza perpetua a chi in questo recitasse un pater, ed un'ave. Di tal tradizione conservasi memoria intagliata in legno all'ingresso del Sottoportico. In tale proposito noteremo col Cicogna che è indubitata la venuta d'Alessandro III a Venezia nel 1177, e che molti scrittori riportano essere questo papa arrivato occulto fra noi, ma che niuno dice aver egli riposato la prima notte del suo arrivo a S. Apollinare, sostenendo anzi i più successo tal fatto sotto il vestibolo della chiesa di S. Salvatore. Sembra quindi che l'indicata tradizione debba riporsi nel numero delle favole".

 

Della curiosità il Lorenzetti invece non ne fa cenno.

 

La cronacheta de Sior Antonio Rioba.

Se el papa ga da seno dormìo qua dentro, in 'sto sotoportego cussì scuro e umido de salso, destirà par tera, el gera da seno un bel telèr de omo.

Me piaxe tanto anca el fato de poder aver indulgensa recitando qua un pater e un'ave Maria, xe comodo, vara tì che fortuna che gavemo, no ne serve 'ndar fin Roma par eser perdonai, basta far quatro passi par la cale del … perdon !

 


 

 

 

 

 

 

CONTRADA

S. APONAL

CALLE

DEL PERDON

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