Ca’ & caxe

Ca’ Soranzo de la ca’ vecia

SESTIER DE

 S. POLO

Ubicazione

CAMPO SAN POLO   2170

La facciata principale prospetta su Campo San Polo

proprietà

Le due Ca’ Soranzo (“de la ca’ vecia” e “de la ca’ nova”) furono costruite a spese della famiglia Soranzo che ne è tuttora la proprietaria, con i discendenti che vivono al secondo piano nobile.

descrizione architettonica

Nonostante siano oggi riunite da un’unica intonacatura, Ca’ Soranzo “de la ca’ vecia” (l’edificio a sinistra) e Ca’ Soranzo “de la ca’ nova” (quello posto a destra) erano inizialmente separate ed autonome. Le due magioni vennero unificate in epoca posteriore,, anche se l’andamento delle cornici marcapiano ed il ritmo diverso dei prospetti permettono di individuare agevolmente l’antico confine. Può inoltre apparire singolare che le facciate, contrariamente a quanto accadeva, abbiano la fronte principale rivolta verso il campo, ma ciò di certo non era nelle intenzioni dei costruttori, visto che, anticamente, sotto gli edifici scorreva il Rio de Sant’Antonio, poi coperto (non interrato) nel 1761 ed erano accessibili grazie a ponti privati che vennero poi demoliti. Il rigoroso rispetto del tracciato originario del rio giustifica inoltre l’andamento lievemente curvilineo dell’edificio.

La polifora al primo piano nobile richiama inequivocabilmente i moduli tipici del XIV secolo, ciò permetterebbe dunque di datare la fondazione dell’edificio alla metà del Trecento, anche se i due portali architravati sottostanti fanno propendere per un’epoca ancora precedente. La particolare commistione stilistica del complesso, che richiama stilemi medievali, gotici e quattrocenteschi era definita da John Ruskin “gotico veneziano”.

Con la composizione della facciata fortemente sbilanciata verso destra, Ca’ Soranzo “de la ca’ vecia” si eleva per quattro piani: pé pian (piano terra), primo soler (piano) nobile, secondo soler (piano) nobile, mezzanino sottotetto.

Al pé pian si aprono le due grandi porte da tera, (un tempo da mar), architravate e sormontate da sculture di stile romanico.

Al primo soler (piano) nobile si evidenzia la bella quadrifora con balaustra, racchiusa da una cornice a dentelli rivestita di marmo e decorata con tondi policromi e patere che riportano in rilievo figure zoomorfe, aquile e leoni. Le monofore ai lati (due a destra ed una a sinistra) sono riprodotte nel medesimo stile, con l’aggiunta del davanzale aggettante su mensole.

Al secondo soler (piano) nobile l’altra quadrifora, con balaustra in tono minore, anch’essa racchiusa da una cornice a dentelli rivestita di marmo e decorata con tondi policromi e patere (si noti all’interno della cornice il tondo che riproduce la scena della lotta fra “Ercole e il leone nemeo”). Le monofore ai lati sono nel medesimo stile di quelle inferiori.

Gli interni di Ca’ Soranzo “de la ca’ vecia” sono ancora mirabili per la grande profusione di marmi e stucchi dorati sia sulle pareti che sui soffitti; vi si ammiravano anche alcune tele di Amigoni, del Fontebasso e del Lazzarini; si ricorda anche un ritratto del Dose Giovanni Soranzo, poi venduto all’estero. La pianta è caratterizzata dalla presenza dei porteghi al primo piano nobile.

note

La famiglia Soranzo, di antica origine, era compresa nel novero delle “casade longhe”, entro il gruppo delle “tribunizie””, cioè quelle che pur non partecipando alla fondazione della città, vi arrivarono subito dopo. In seguito entrò a far parte anche delle “ducali” poiché, dopo aver dato alla Repubblica ben sedici Procuratori de San Marco, Zuane (Giovanni) Soranzo, capitano da mar vincitore dei genovesi a Caffa, fu eletto LI Dose (1312-1328). Fu inoltre Giovanni che accolse a Venezia, nella sua dimora privata, Dante Alighieri giunto in città quale ambasciatore dei Da Polenta, signori di Ravenna.

altre Ca’ di rami

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ca' soranzo a san polo (2).jpg

CONTRADA

S. POLO

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