schola nathional |
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Nell'agosto del 1491 viene autorizzata la costituzione della schola, a seguito della richiesta formulata da venticinque nativi bergamaschi, appartenenti alla comunità residente all'epoca a Venezia. Il 26 agosto di quello stesso anno viene anche portata a termine anche la redazione della mariegola, dove, fra le altre norme, è riportata la regola che il confratello sorpreso ad operare contro la Repubblica sarà immediatamente cacciato. Segue la consueta regolamentazione sulla partecipazione alle funzioni (messa "letta", messa "granda", messa "solenne"), le penalità per il gastaldo, per il vicario, per lo scrivan e per gli altri confratelli che rifiutassero l'elezione alla carica, siano poste a carico della schola le spese funebri per i confratelli poveri e chi sta in ginocchio "deve piegare fino a terra entrambe le ginocchia". Nel 1502 vengono stretti accordi con il Capitolo della chiesa di San Silvestro. Poiché in questo periodo si sta provvedendo alla costruzione il nuovo campanile, la schola accetta di partecipare alla spesa ma non oltre il raggiungimento della "caxa nostra soto el portego de la ciesa". La schola vi potrà ricavare uno o due "soleri" (piani), costruendo "un volto solido per la base per sonar le campane". Nel 1509 la costruzione dell'albergo della schola, con banchi tutto attorno sia "de suso che da basso", ricavato alla base del campanile, era costata 300 ducati. All'interno della chiesa la schola aveva il proprio altare, abbellito da una pala raffigurante i protettori Santi Alessandro, Vincenzo e Pietro. Nel 1516 viene concesso alla schola de devozion de San Isepo di poter utilizzare i locali della schola per custodirvi anche i beni di sua proprietà. L'autorizzazione viene agevolmente concessa anche alla luce del fatto che molti di quegli iscritti sono anch'essi di origine bergamasca. Nel 1568 la schola assieme a quella di San Isepo eleggono congiuntamente un nonsolo (addetto alle funzioni funebri), con l'obbligo di servire ora l'una ora l'altra confraternita. Nel 1575 viene segnalato che l'altare ha bisogno di urgenti lavori di restauro, e la schola vi provvede con sollecitudine. Nel 1699, conclusa la visita alla chiesa, il patriarca Badoer ordina che sia modificato il quadro che orna l'altare della schola e che raffigura Sant'Alessandro, dove però il cavallo dipinto ha un ruolo talmente centrale da oscurare, di fatto, la presenza del Santo. Iniziando probabilmente un periodo di decadenza, nel 1700 la banca stringe accordi con la schola del Santissimo affinché quest'ultima possa utilizzare, per le sue riduzioni (riunioni), il piano terreno della schola. Nel 1772 per la somma di 2 ducati all'anno viene affittato alla Compagnia de la Bona Morte uno dei locali della schola e la stessa cosa avviene l'anno seguente, quando un altro locale viene affittato per 5 ducati l'anno alla Compagnia de San Isepo.
(G. Vio - "Le scuole piccole nella Venezia dei Dogi" - pag. 680 / 681 - Vicenza 2004) |
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