la mariegola

schola de San Zuane Evangelista

dei mercanti da malvasia

SESTIER DE

 S. MARCO

Nel 1572, il Consejo dei Diese concede ai mercanti da malvasia di poter istituire la loro schola, sotto la protezione di San Giovanni Apostolo.

Nel 1575 si tiene il Capitolo presso la chiesa di San Zanipolo, al quale prendono parte quarantasei mercanti de grosso come de menuto. La stesura della mariegola riporta le consuete disposizioni: penalità per chi esercitasse l'Arte senza essere iscritto alla schola; l'entità della luminaria (contributo annuo) e della benintrada (tassa di iscrizione); la partecipazione alle celebrazioni religiose; le funzioni per i compagni defunti e l'obbligo a presenziare. Viene decisa anche una piccola tassa da applicare su ogni botte proveniente dall'isola di Candia (l'odierna Creta), al fine di garantire il fondo necessario alla spesa per il mantenimento di un numero variabile di "galiotti" (galeotti, ossia vogatori forzati sulle navi da guerra).  In questo stesso anno i Provedadori de Comun approvano la mariegola.

Nel 1578 il Capitolo ribadisce che la festa patronale deve essere celebrata il giorno stabilito, non in altro, sotto pena di multa da applicare a cura dei guardiani. I Provedadori de Comun approvano anche questa aggiunta.

I conventuali della chiesa di San Nicoleto de la latuga ricevono dalla schola la somma di 36 ducati per il locale che ospita l'albergo. Per la mansioneria delle messe, i malvasiotti danno "tre secchi di malvasia" di vino da messa.

Nel 1588, durante la riduzione (riunione) del Capitolo, tenuto "nel luogo ordinario", i compagni si accorgono dell'equivoco sul loro protettore, che è San Giovanni Evangelista, non il Battista. Viene data immediata disposizione di celebrare le messe nel giorno della festa del vero patrono e di cambiare la figura nel "santo" che viene consegnato a tutti nel giorno della ricorrenza.

Nel 1668 insorgono lagnanze in merito al fatto che la schola versa annualmente ai conventuali la somma di 40 ducati per l'albergo, per l'assistenza nelle varie occasioni delle celebrazioni religiose e per le lampade da tenere accese nelle feste. In realtà però l'albergo esiste solo nominalmente, infatti i peneli (stendardi) stanno in realtà appesi alla parete di un armadio del Capitolo del convento, i Capitoli vengono infatti tenuti in chiesa, oppure nell'orto o ancora nel refettorio dei religiosi, qualora sia disponibile.

Nel 1747 viene stipulato un nuovo accordo tra la schola e i religiosi: nella festa di San Giovanni Battista verrà esposto il Santissimo, inoltre elevando il contributo annuo a 50 ducati l'Arte avrà finalmente a disposizione un locale dove custodire le proprie cose. Nelle feste della schola, i religiosi orneranno la chiesa con i loro damaschi. A nessuno sarà prestato il "fornimento" preparato dalla schola per abbellire l'altare durante l'esposizione del Santissimo, tranne che ai religiosi ospitanti ma solo in occasione della festa di San Nicolò.

Nel 1765, con 129 voti "de sì", 3 voti "de non" e 6 voti "dubii o non sinceri", il Senato sopprime l'arte dei malvasiotti "col taglio della sua mariegola e l'abolizione del nome di Arte". Chiunque da ora può vendere vini e liquori anche esteri, pagando il dazio dovuto. Nell'agosto dello stesso anno, con 122 voti "de sì", 2 voti "de non" e 4 voti "dubii o non sinceri", il Senato, ricevuto dai cinque Savi a la mercanzia l'inventario della schola soppressa, delegano ai Provedadori de Ultra, dai quali dipendevano i religiosi della chiesa di San Nicolò de la latuga, il da farsi circa l'altare e i beni dell'Arte. Ai religiosi verranno intanto consegnate le argenterie, affinchè siano custodite e non vadano disperse.

CONTRADA

S. STIN

CALLE

S. NICOLETO

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