La sarìa curiosa ...

L'area che gravita attorno all'antichissima chiesa di San Giacometo è assai ricca di curiosità. Talune risalenti ad usanze, altre in ricordo di qualche misteriosa ispirazione, altre infine, come questa, legata a fatti storici.

Per vedere la curiosità  a Roma ghe restemo  è necessario portarsi accanto all'abside della chiesa di San Giacometo, percorrere la naranzeria, una corta calle che termina in campo de l'Erbaria. Qui giunti, si proceda verso il sotoportego che separa che separa il campo de l'Erbaria con il campo Bella Vienna, sulla faccia interna di due colonne in posizione centrale si trova la curiosità  a Roma ghe restemo , sotto forma di due motti dell'epoca dipinti in vernice nera:

W

ROMA

INTANGIBILE

A

ROMA

CI SIAMO E CI

RESTEREMO

Vi è da dire che sebbene la fatidica frase "ci siamo e ci resteremo" sia generalmente attribuita al re Vittorio Emanuele II, che l'avrebbe proferita arrivando a Roma dopo Porta Pia (20 settembre 1870), pare invece che essa fu costruita ad arte da qualche "portavoce" della corona perché la vera esclamazione del re, "I suma", cioè "finalmente siamo arrivati", trasudava ben poco orgoglio risorgimentale, dato che notoriamente lo slancio patriottico non fece mai grande presa su di lui.

Mancando qualunque data, non è possibile stabilire se i due motti vennero qui dipinti l'anno della breccia e della presa di Roma, oppure nel suo primo anniversario o in quelli successivi, come invece accadde in numerosi altri edifici pubblici di città d'Italia ad opera della Società dei Reduci delle Patrie Battaglie.

Dell'esistenza della frase non ne parlano nè il Tassini e nè il Lorenzetti.

Come è facile osservare, il guano dei colombi sta progressivamente deteriorando e facendo scomparire le scritte.

il motto del primo tipo

il motto del secondo tipo

Una cartolina dell'epoca che raffigura la breccia di Porta Pia.

Porta Pia oggi.