schola nathional

schola de l'Assunta, detta "della Sedrina"

de la Nathion de la Val Cedrina

SESTIER DE

 S. POLO

Nel 1556 la schola viene fondata da un gruppo di appartenenti alla comunità di originari della Sendrina bassa. Già dal 1531 esisteva nella bergamasca una medesima confraternita.

La mariegola, pronta nel maggio di quello stesso anno, riporta le consuete norme deputate alla regolazione della vita associativa: la schola è governata da tre soprastanti coadiuvati da uno scrivan e un nonsolo, con durata di carica 1 anno; in caso di malattia i confratelli avranno una sovvenzione giornaliera in denaro; la festa della schola è il 15 di agosto.

Nel 1598 il capitolo approva che i confratelli in regola con i versamenti sarà sepolto a spese della schola, gli altri dovranno pagare 3 ducati.

Nel 1608 viene stabilito che nessuno può essere eletto alle cariche della schola se non dopo tre anni dall'iscrizione (solo un anno per lo scrivan).

Nel 1642 la schola chiede l'assegnazione dell'altare di Santa Lucia nella chiesa di San Giacometto e la possibilità di seppellirvi i confratelli; quello stesso anno il Dose Francesco Erizzo, l'autorità dalla quale dipende la chiesa, concede alla schola quanto richiesto. Successivamente il Dose approva i primi 15 capitoli della mariegola e la schola annuncia che farà preparare la pala per l'altare, lavoro che sarà commissionata a Battista Lorenzetti per la somma di 100 ducati. Alla metà di luglio la mariegola viene portata a "Domenico Fasuol de le palme, miniador in chale de le aque" aggiunga San Giacomo e l'arma del Dose.

Nel 1658 il Dose Pesaro ratifica la proposta della schola di poter celebrare ogni settimana una messa di suffragio all'altare della schola.

Nel 1687 nell'inventario della schola si parla di "mariegola con suo sacchetto di velluto rosso".

Nel 1708 la schola si scontra con il parroco, che chiede di ricevere un'oblazione più alta per celebrare la messa nella festa dell'Assunta. Non avendola ottenuta per l'opposizione del capitolo, egli si rifiuta conseguentemente di celebrarla. L'anno seguente però puntuale arrivò al parroco il richiamo ducale, affinchè nessun ostacolo fosse frapposto alla solita messa solenne.

 


(G. Vio - "Le scuole piccole nella Venezia dei Dogi" - pagg. 715 /716 - Vicenza 2004) 

CONTRADA

S. ZUANE ELEMOSINARIO

CALLE

DE LE BOTEGHE

 

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