Ospeai & Ospissi |
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La fondazione dell'ospissio risale al 1502, quando il nobilomo Filippo Tron nel suo testamento legava una Commissaria composta dalla proprietà di ben settantaquattro caxette, una parte delle quali doveva essere assegnata a persone povere, senza elemosina aggiuntiva e con l'obbligo di dimorarvi, ed un'altra parte doveva invece essere affittata. Nel 1630 la peste nera colpì duramente Venezia, spopolandola per quasi la metà degli abitanti, per cui, cessata l'epidemia, i Procuratori de San Marco, dai quali la Commissaria dipendeva, dovettero provvedere a rendere nuovamente abitabili gli alloggi che nel frattempo erano stati abbandonati. Nel 1640 il Magistrato dei Presidenti a le vendite alienava quattro caxette, il denaro così ricavato venne investito nei depositi della Zecca e dall'interesse annuo che se ne ricavava si provvide a qualche restauro delle rimanenti settanta caxette. E' conservata presso il Museo Correr di Venezia la planimetria delle caxette che formavano l'ospissio, settantaquattro unità abitative composte in maggioranza da una cameretta e una cucina. Caduta la Repubblica nel 1797, in conseguenza dei decreti napoleonici del 1806, il complesso fu dapprima soppresso e quindi più tardi completamente demolito per essere sostituito da altre costruzioni. Questo ospissio ha pochissima analogia con le altre Istituzioni assistenziali esistenti in città, in quanto il complesso era evidentemente destinato ad ospitare principalmente delle famiglie e non prevedeva alcuna regola di comportamento per la comunità residente.
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