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I Pregadi son chiamati a consejar la Terra. (Marin Sanudo)

Nella parlata cinquecentesca, ma anche dopo per lungo tempo, riferendosi alla città i venexiani la chiamavano la Terra. Ciò non era dettato dal fatto di stare con i piedi all'asciutto essendo circondati dall'acqua, in realtà la Terra rappresentava la percezione dello Stato veneziano, l'individuazione fisica di un vasto e solido dominio, la terra di San Marco, della quale Venezia ne era la ricca e fiorente capitale e, nella mentalità glorificante dei veneziani, il suo riassunto massimo.

Per mera motivazione di necessità fiscale, nel corso del 1200 Venezia venne suddivisa in sei zone, da cui presero vita i Sestieri: tre posti de çitra e tre de ultra del canalasso (o, come curiosamente dicono i foresti, canal grande). Da questa parte (de çitra), nacquero Castelo, San Marco, Canaregio, dall'altra (de ultra) furono fondati Dorsoduro, Santa Croxe e San Polo.

Ciascun Sestier venne poi suddividendosi al suo interno in un numero variabile di Contrade, i cui confini coincideranno poi con quelli delle parrocchie, ma non per questo rispettando sempre anche le conterminazioni dei Sestieri, essendovi infatti alcune Contrade che travalicano queste linee di demarcazione, causando, in tempi recenti, alcuni vistosi errori topografici nell'esatta ripartizione territoriale dei Sestieri. Le Contrade aumentarono nel corso dei secoli fino a raggiungere il numero di 70, di cui 69 in città e 1 per 'isola della Zueca (Giudecca), ricondotta sotto il Sestier de Dorsoduro. La corrispondenza dei venexiani con la propria Contrada di residenza è stata un'abitudine nella parlata popolare almeno fino agli anni '70 del secolo passato. Il successivo calo della popolazione residente ha spinto verso l'oblio anche questa antichissima tradizione.