SESTIER DE

CASTELO

sacello de San Marco

CONTRADA

S. GIUSTINA

 

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Cenni storici:

La tradizione vuole che proprio questo sarebbe il luogo dove San Marco venne sorpreso da una tempesta durante il suo passaggio e dove, dovendo forzatamente sostare, egli ebbe l’apparizione dell’angelo che lo salutò con queste parole: “Pace a te, Marco” e la voce, con accento profetico, continuando disse: “Qui riposerà il tuo corpo, ed una città che su queste lagune dovrà sorgere, ti dirà suo protettore e a cagione di benefici onde per te sarà ricolma, ti renderà sommo onore”.

Nel manoscritto di San Clemente, trascritto nel 1720 da Padre Gerolamo da Venezia, si legge: “et acciò che tutti sappia il luogo dove San Marco reposò fò dove al presente è la chiesa di San Francesco de la vigna; ma dove el dito Santo ficcò el palo fò dove è al presente l’orto di dita chiesa, dove fò edificato una chiesuola dedicata a San Marco la qual è ozidì”. Il Sabellico ricorda nel suo De situ urbis del 1440 che “ … il Principe ed i Padri vadano ogni anno a visitare un giorno la chiesetta di San Marco posta negli orti di San Francesco de la vigna”.

Nei tempi passati, i francescani, nel giorno di San Marco, contravvenendo alla regola della clausura, aprivano le porte del loro convento per consentire al popolo di baciare il luogo dove l’Evangelista Marco posò il piede per la prima volta in laguna.

S’incaricò la nefasta soppressione napoleonica a mettere fine a questa visitazione.

Nel 1885 Padre Bernardino de Winkels fece restaurare la piccola cappella che era stata eretta nel 1753 per ricordare degnamente il sacro luogo, sostituita, a qualche altro più antico e malandato Sacello descritto con queste parole nel Forestiero Illuminato (1740): “ … al presente, nell’orto grande di questo convento vedesi una cappelletta dedicata a San Marco”.

Interno:

Il Sacello, che si presenta a navata unica in forma rettangolare, misura m. 6,75 in lunghezza, m. 4,00 di larghezza e m. 5,30 di altezza. L’abside sferica è profonda m. 1,50.

L’unico altare riprende forme classiche di tipo sansoviniano ed era un tempo adornato dal dipinto San Marco e l’apparizione dell’angelo (oggi conservato nella cappella Barozzi, all’interno dell’attigua chiesa di San Francesco de la vigna).

In questo antico Sacello, secondo quanto riferiscono alcuni storici, venne deposto il corpo dell’Evangelista Marco appena arrivato in laguna, prima di essere trasferito nel Palazzo Ducale e poi nella Basilica.

 

Facciata:

La facciata riprende forme classiche di tipo sansoviniano; le epigrafi sono state inserite in occasione del restauro del 1885:

-      sull’architrave, la data: MCCLIII.

-      sul fianco sinistro, targa in pietra con testo:

HEIC / REQUIEYIT / BEATI MARCI EVANGELISTI

-      sul fianco destro, targa in pietra con testo:

RESTAURATUM / ANNO DOMINI MDCCCLXXXV / CURANTE PADRE BERNARDINO / A VERONA PLEBANO

 

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