SESTIER DE DORSODURO

San Raffaele, arcangelo

CONTRADA

ANZOLO RAFAEL

ricorrenza il giorno 24 ottobre del calendario liturgico veneziano

Santo titolare della chiesa: ANZOLO RAFAEL

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SAN BASTIAN
SOCORSO

Raffaele è l'angelo che accompagna e custodisce il piccolo Tobiolo nelle peripezie del suo viaggio e gli guarisce il padre cieco. Il nuovo calendario ha riunito in una sola celebrazione i tre arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, la cui festa cadeva rispettivamente il 29 settembre, il 24 marzo e il 24 ottobre. Dell'esistenza di questi Angeli parla esplicitamente la Sacra Scrittura, che dà loro un nome e ne determina la funzione: San Michele è patrono della Chiesa universale, San Gabriele è l'angelo dell'Incarnazione, San Raffaele è la guida dei viandanti.

Raffaele, dice la Scrittura, è uno dei "sette Angioli che stanno dinanzi al Signore", più tardi, la tradizione ha esteso anche a lui il titolo di Arcangiolo, che nella Bibbia viene rivolto soltanto a Michele, il Principe delle milizie celesti.
Dei tre, Raffaele è forse il meno noto, e meno diffuso è il suo culto tra i fedeli, forse ciò dipende dal fatto che egli appare soltanto nell'Antico Testamento, ma non nel Nuovo, dove invece continuano a figurare gli altri due; di conseguenza anche nell'arte Raffaele non ha avuto attributi iconografici precisi, in linea di massima lo si riconosce perché, di solito, gli viene posto accanto Tobiolo (il piccolo Tobia) che segue quale attento compagno di viaggio, specialmente nell'episodio del pesce catturato nel Tigri.

Di Raffaele la Bibbia ci offre un particolare interessante: "Tobiolo - dice - incontrò un giovane bellissimo, con le vesti succinte"; questa delle vesti corte non è una nota di leggiadria, né un richiamo alla moda dei tempo, per tutti i popoli che vestivano lunghe tuniche - per gli Israeliti, come per i Romani - la prima necessità del viaggio era quella di rialzarsi le vesti, lasciando libero il passo alla gamba e chi più camminava con passo spedito, più alto sollevava l'orlo della veste, rimboccandola attorno alla cintura.

Raffaele è perciò l'Angiolo viaggiatore, il celestiale compagno di cammino ed è a lui che il vecchio Tobia, cieco e giusto, affida il figlio Tobiolo, mandato a riscuotere un credito di dieci talenti d'argento. Raffaele segue così Tobiolo dall'Assiria alla Media, fino a Rages e lo salva da ogni male, lo libera da ogni pericolo, come quello del pesce del Tigri. Non solo, egli stesso porta a buon fine l'incarico di Tobia, riscuotendo i talenti e per di più fa sposare a Tobiolo la virtuosa figlia di Raguel Sara, dopo averla liberata da un demonio che la perseguitava. Celebrate le nozze, Raffaele guida i due sposi sulla strada del ritorno verso la casa paterna e dopo il felice ritorno, sempre per il consiglio di Raffaele, Tobiolo restituisce prodigiosamente la vista al padre, ponendo sopra i suoi occhi il fiele del pesce del Tigri.

Così appare nella Bibbia San Raffaele, l'Angelo viaggiatore dalle vesti sollevate, il protettore che nei viaggi viene considerato esemplare Custode: colui al quale ogni padre, come Tobia, vorrebbe affidare il proprio figlio che affronta, solo, il lungo e sconosciuto viaggio della vita.

San Raffaele
L'iconografia ufficiale ritrae il Santo mentre custodisce ed accompagna il piccolo Tobiolo impegnato a catturare  il pesce nel fiume Tigri.

 

San Raffaele

L'etimologia del nome Raffaele deriva dall'ebraico: "Dio guarisce".

Il Santo è patrono dei ciechi.