Ospeai & Ospissi

Ospeal de la Frescada

SESTIER DE

DORSODURO

Già nel corso del 1278 sarebbe stato fondato un ospeal detto de la Frescada per accogliervi persone povere ed indigenti, che secondo alcuni era collocato grosso modo presso il confine fra questa Contrada e la Contrada San Gregorio, affacciato sul rio de le Torresele (in tempi antichi chiamato invece rio de le piere bianche)

Comunque sia, nel testamento del 1320, un tale Marco dalla Frasca (suddito proveniente dell'Istria), legava una somma ingente alla realizzazione di un ospeal nella zona di Rialto (o, in alternativa, dove meglio sarebbe parso agli esecutori), nel quale venissero offerto ricovero ai poveri infermi, ma con il divieto per gli stessi di continuare a mendicare in città. Una lapide un tempo qui esistente ed oggi presso l'ospissio de le Muneghete (in Contrada San Martin, Sestier de Castelo) attesta solennemente la data della redazione del testamento.

 

Esiste però anche una seconda versione, completamente diversa, secondo cui l'ospeal sarebbe stato fondato grazie alle provvidenze del Marco dalla Frasca ma anche di Marin Moro, mercanti provenienti dalla Vallonia, che a questo scopo avrebbero donato l'area nella quale prima si trovavano i loro magazzini, in Contrada San Tomà, Sestier de San Polo.

Ad ogni modo, venduti che furono i possedimenti di Marco dalla Frasca , l'ospeal venne costruito in quella che poi diventerà la fondamenta ospedaeto. Suddiviso al suo interno in dieci caxette, nel '500 il complesso entrò in possesso dei Procuratori de San Marco de ultra, che continuarono ad assegnare le caxette ai poveri, ma riservandone una al Prior che venne come d'uso nominato per provvedere alla gestione.

Caduta la Repubblica nel 1797, la pluricentenaria attività dell'ospeal non venne però interrotta, come molti altri, dai decreti napoleonici di soppressione del 1806; tuttavia, ridottosi in pessime condizioni di manutenzione, l'edificio venne evacuato nel 1884 e le ospiti spostate presso l'ospissio de le Muneghete, dove ebbero a disposizione sedici camerette.

Poco tempo dopo la chiusura, l'ospeal venne completamente demolito, ed ai nostri giorni l'unica traccia dell'antica esistenza è costituita da quella che, nella descrizione riportata nella perizia di stima del 1883, viene descritta come "foro di porta a sesto acuto in contorni di vivo" (in pietra d'Istria).

 


 

 
la porta a sesto acuto

 

 
l'edificio sorto al posto dell'ospeal

 

CONTRADA

S. VIO

FONDAMENTA

OSPEDAETO

 

<< va indrìo

ti xe un forastier inluminà ?

va a véder l'

ospissio de le Muneghete

 

par saverghene de più ...

 

FRANCA SEMI

"Gli Ospizi di Venezia",

Venezia 1984