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Ubicazione
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CAMPO SANTI APOSTOLI
La facciata principale prospetta sul Canalasso
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proprietà
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Anticamente, in luogo dell’attuale fabbricato
stavano affiancate due costruzioni,
di proprietà rispettivamente dei Trevisan e dei Balbi.
In seguito il fondo fu acquistato dal
diplomatico inglese Joseph Smith ed alla sua morte l’edificio, posto in
liquidazione, venne acquistato dal banchiere Giuseppe Mangilli.
L’edificio passò in seguito in
proprietà alla ricca famiglia dei Valmarana,
nobili originari di Vicenza.
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descrizione
architettonica
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L’edificio
preesistente all’attuale Ca’ Smith Mangilli Valmarana tra il 1743 ed
il 1751 venne sottoposto ad un radicale rinnovo a spese dell’ambasciatore
Smith che ne commissionò l’esecuzione ad Antonio Visentini. Il celebre
architetto realizzò i primi due piani dell’attuale facciata neoclassica di Ca’ Smith Mangilli Valmarana, che venne impostata
leggermente arretrata rispetto alla linea della riva così da ricavarne un’originale
approdo delimitato da balaustre con colonne. Il portone d’acqua è incorniciato
da edicola timpanata, mentre le finestre del piano nobile sono scandite da
un ordine di lesene composite binate che sorreggono la trabeazione.
L’aggiunta degli ultimi due piani fu voluta
invece da Giuseppe Mangilli, che però così facendo guastò irrimediabilmente
l’equilibrio della facciata realizzata dal Visentini. Nel 1784 egli volle ammodernare
anche gli interni, commissionando il lavoro a Gianantonio Selva, il quale realizzò
un arredamento neoclassico tra i più pregevoli per fattura, ancora oggi ben
conservato.
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note
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L’ambasciatore Joseph Smith, fine
intenditore d’arte, vendette la sua vasta
preziosa raccolta di dipinti (specialmente Canaletto e Piazzetta) a
re Giorgio III d’Inghilterra che depositò le tele presso il castello di
Windsor, dove oggi si trovano. Da autentico veneziano facoltoso, egli possedeva
anche villa Smith a Mogliano Veneto (TV).
Gianantonio Selva fu l’architetto del
gran teatro La Fenice.
Il casato vicentino dei Valmarana, cui
l’imperatore Corrado II aveva concesso il titolo comitale fin dal 1031, fu
aggregato al patriziato veneto nel 1658 dietro corposo versamento di denaro
a beneficio dell’Erario. I componenti di questa famiglia, come le altre che
seguirono la stessa via, furono poi detti “patrizi per soldo”.
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altre Ca’ dei
rami
della casata
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