Casòn, talvolta declinato al
femminile, ma più spesso di maschile, significava anticamente
prigione, dove pertanto incasonare
stava per imprigionare. In ogni Sestiere di Venezia stavano
anticamente delle prigioni locali dove venivano rinchiusi i
debitori o i rei confessi di lievi delitti. Ne fa fede una
parte del Maggior Consiglio del
19 marzo 1551, che inizia ricordando che: "in cadauno sestiere
di questa nostra città si ritrova un cason, ovvero carcere, nelle
quali si pongono i debitori". In
campiello de la Cason dunque stava la prigione per il
Sestier de Canaregio.
Oltre
a ciò, a memorie assai più antiche riporta la località in parola,
ai tempi remoti in cui la famiglia dei Partecipazio, in quanto
Tribuni, ressero per un lunghissimo periodo l'antica Rivoalto,
tenendo il foro in Contrada Santi Apostoli, in
campiello de la Cason dove ancora
oggi sono visibili due antiche porte e le vestigia
dell'antichissimo palazzo dove il Tribuno assolveva al suo
ufficio. Per la sua sicurezza alcune barche armate stavano
ormeggiate dietro il "canton" (angolo) del sotoportego ai piedi
del ponte, nella riva comune, che in origine riceveva le barche
per Murano, Torcello, Mazzorbo e l'Istria, ma poi solo da e
per Murano.
Il palazzo si affacciava sul rio che si diceva del Barba, ma che
si chiamava rio Baduario. Il campo Santi Apostoli si estendeva un
tempo fino a questo palazzo e tutto attorno era terreno incolto.
Il cancello principale, sorvegliato da guardie armate si trovava
in campo dalla parte della Calle Larga ma si teneva sempre chiusa
e si apriva solo nelle solennità, così che per andare e venire si
usava normalmente la calle de la Malvasia da San Canzian, e allo
"sporto" stava la guardia che così all'occorrenza con pochi uomini
poteva tenere il passo. Qui risiedette anche il doge Angelo
Partecipazio, fino a che non fu completata la fabbrica del Palazzo
Ducale a San Marco.
Per il medesimo motivo sopra descritto, la vicina
calle del Volto è detta
della Cason.
Infine, un sotoportego del Cason
esiste in Contrada San Zuane in Bragora,
e una
calle
e corte del Cason esistevano
un tempo in Contrada San Ziminian,
ma scomparvero quando nel 1869 si scavò il
Bacino Orseolo, risultandone una
fondamenta Orseolo, che
dovrebbe più correttamente riprendere almeno l'antica
denominazione.
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