La sarìa curiosa ...

la gran giasèra

SESTIER DE

 CANAREGIO

Il nome per questa curiosità,  la gran giasèra  (la grande ghiacciaia) non è quello che avevo scelto all'inizio, quando mi ero riproposto di attirare l'attenzione del lettore principalmente sui due pendenti in ferro, da tutti chiamate le ancoréte (piccole ancore), infisse all'angolo dell'edificio dove si apre il sotoportego del tragheto. Toccarle e farle dondolare, cosa che avviene ancora con una certa frequenza vista la consunzione della pietra retrostante, si dice che porti fortuna al passante.

Ciò detto, il giorno in cui mi sono recato sul posto con l'intento di fotografare appunto le ancoréte, non ho perso l'occasione per dare un'occhiata dentro al lungo sotoportego (oggi parzialmente chiuso nella sua parte finale da una cancellata) che per tutta la sua lunghezza fiancheggia il rio Santi Apostoli.

Non si trattava di semplice curiosità, qui infatti fino alla fine dell'800 sostavano i barcaroli al riparo dagli elementi, in attesa dei passeggeri che volessero raggiungere l'isola di Murano.

Come in altri simili luoghi di sosta in città, le colonne del sotoportego sono abbondantemente incise da segni, da frasi, da nomi e date. Spicca ad esempio, alla base della prima arcata, il disegno di una croce con tanto di lancia e spugna, uguale a quella piantata sulla fondamenta de le Capuzine, in Contrada San Marcuola.

Sulla colonna successiva ho poi individuato un lungo epitaffio, dedicato al ricordo della laguna completamente ghiacciata, curiosità questa che non ho rintracciato fino ad oggi in alcun libro.

Mentre non senza fatica interpretavo le lettere incise, che nella parte finale si vanno oggi completamente perdendo, non ho potuto fare a meno di immaginare il barcariol, annoiato in attesa dei clienti, intento a lavorare con lena per lasciare ai posteri questo messaggio, inciso nel marmo, da lui creduto eterno.

La scritta recita come segue:

ETERNA

MEMORIA

DELL'ANNO

1864  DEL

GIACCIO

VEDUTO IN

VENEZIA

CHE SE STA

SULE FONDA

MENTE NOVE

A SAN CRISTOFO

RO ANDAVA LA

GENTE IN PROCI

SION CHE FOR

MAVA UN LI

STON

 

In effetti nell'inverno del 1864 la laguna ghiacciò, permettendo al popolo di recarsi dalle fondamente nove fino all'isoletta di San Cristoforo (in seguito inglobata nell'attuale cimitero di San Michele) andando in processione e formando così un liston, ossia un andirivieni a mò di passeggiata.

Consiglio una breve visita anche al vicinissimo Campiello de la Cason, che in veneziano indicava la prigione di Sestiere per la detenzione dei malviventi comuni; qui giunti si potrà notare che sull'angolo opposto del medesimo edificio dove si trovano le ancorete, sono qui infisse due sciavonéle (anelli in ferro), alle quali però non si riconoscono, che io sappia, particolari poteri propiziatori.

Infine, una breve filastrocca su la  la gran giasèra  composta e pubblicata proprio in ricordo del freddo terribile del 1864, con riferimento iniziale ad una gelata di uguali proporzioni che si manifestò nel corso del 1788:

 

NE CONTAVA I NOSTRI VECI

CHE DE L'ANO OTANTAOTO

SE PODEVA INSIN DE TROTO

PAR EL GIAZZO CAVALCAR

MA IN ANCUO STA MARAVEGIA

NO FA PIU' TANTO SCHIAMAZZO:

XE TORNA' E PIU' FORTE EL GIAZZO

LA LAGUNA A VISITAR.

CHE BELL'AFAR

SORA L'AQUA CAMINAR  

 

 

 

 

 

 

CONTRADA

SAN CANZIAN

SOTOPORTEGO

DEL TRAGHETO

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