schola nathional

schola de la Nathion dei Ebrei

SESTIER DE

 CANAREGIO

La storia della comunità ebraica veneziana si intreccia con quella del ghetto, la ristretta porzione di città entro cui, fin dal 1527, la Repubblica radunò in modo coatto tutti gli Ebrei.

Nel poco spazio disponibile essi costruirono le loro case, che divennero altissime costruzioni rispetto alla consuetudine della città, alcune di queste, visibili ancora oggi, raggiungono anche gli otto piani e spesso hanno scale congiunte per servire due case vicine.

La tradizione fa derivare il nome ghetto dal fatto che in questa località anticamente sarebbe esistita una fonderia o, appunto, un getto di fusione, per fabbricare cannoni; denominazione che ripresa in seguito dagli Ebrei di lingua tedesca si sarebbe trasformata appunto in ghetto. Successivamente tale denominazione venne adottata anche fuori Venezia per indicare il quartiere dove vivevano gli Ebrei. A questo proposito però, studi più recenti hanno proposto altre interpretazioni, tra le quali la traduzione da una parola della lingua ebraica il cui suono molto si avvicina a questa.

Le sinagoghe (i templi della comunità israelita), anch'esse chiamate invariabilmente schole, erano generalmente costituite dalla sala a piano terra, detta oratorio, e di una sala superiore a forma ovoidale, con i matronei (le logge superiori riservate alle donne) nei lati lunghi e, nei lati brevi, posti uno di fronte all'altro, un armadio per conservare i rotoli della Legge ed un pulpito per la lettura dei testi sacri.

All'interno del gheto vechio, si affacciano sul campiello delle scuole la schola di rito levantino (XVII secolo) cui al piano terreno si accede attraverso il bel portale a forme longheniane e avente la sala superiore con ricca decorazione lignea intagliata dalla bottega del Brustolon. La schola di rito spagnolo o ponentino (1635) con all'esterno riquadrature in pietra che richiamano le decorazioni di Palazzo Flangini del Longhena; nella sala superiore bella architettura secentesca con ricca decorazione lignea e soffitto a riquadrature.

In campo del gheto novo sorge invece la schola granda di rito tedesco (1526), in cui si conservano arazzi, paramenti sacri ed altri importanti oggetti di culto. La schola canton (1529), di piccolo ma elegante ambiente con, nella sala superiore, decorazioni lignee e colonne tortili che sorreggono il pulpito. Infine la schola italiana (fine XVI secolo).

 


 

CONTRADA

S. MARCUOLA

CAMPO

DE GHETO NOVO

  ti xe un forastier inluminà ?

spòstite a la strica de le

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