La sarìa curiosa ...

el mascaron

SESTIER DE

 CASTELO

 el mascaron , titolo di questa curiosità, tratta non del viso di una donna pesantemente truccata, per cui come si dice a Venezia: ti me par un mascaron ! (mi sembri una maschera paurosa!), ma dalla chiave di volta della porta d'entrata del campanile di Santa Maria Formosa.

Questo  el mascaron  a prima vista è indubbiamente impressionante, anche se osservandone poi con cura i tratti della mostruosità, alla fine il pensiero facilmente corre più verso la terribile malformazione che ha colpito questo sfortunato, piuttosto che a una forma di malvagità dove è la bruttezza esteriore che gioca ad innalzare il senso del terrore. Non è forse pur vero che dietro a tanta inclemenza da parte della "Natura matrigna" si celava la purezza e la generosità dell'animo del deforme Quasimodo ?

 

De  el mascaron  il Tassini non ne fa cenno, il Lorenzetti (Venezia e il suo estuario, TRIESTE, 1975, pag. 379) ne fa una brevissima quanto suggestiva annotazione:

"(…) CAMPANILE (1611) barocco su progetto del prete Franc. Zucconi (terminato 1688) con caratteristica Cella campanaria e pinnacolo. Sulla porticina d'ingresso al campanile notevole un Mascherone di violenta espressione (…)".

Dato il soggetto trattato, quanto sopra mi è parso troppo poco, per cui conclusa una breve ricerca sono pervenuto ad interessanti aggiunte da parte del Molmenti (Storia di Venezia nella vita privata - volume III il decadimento, TRIESTE, 1973, pag. 100) che così scrive:

"Il mascherone della chiave di volta della porta ha scandalizzato persino il celebre John Ruskin che nella sua "Pietre di Venezia" annota: "Un testone inumano e mostruoso, dalla risata lasciva e bestiale, troppo disgustoso per essere disegnato o descritto, o da essere sbirciato per un istante: ma fissalo per quell'istante perché in questa maschera c'è tutto il degrado in cui Venezia è caduta".

La testa ha però trovato un difensore in un illustre scienziato, il Charcot, il quale vi scorge l'ansiosa ricerca delle cose difficili, l'acuta curiosità del vero. Quella distorsione di lineamenti - osserva il Charcot - che dà alla maschera un aspetto così schifoso e grottesco, non è punto l'effetto di una fantasia artistica; lo scultore ha veduto co' suoi occhi quel tipo, lo ha fermato a volo, e ha ritratto, con una forma patologica speciale, un'affezione nervosa così nettamente caratteristica, che è impossibile confonderla con nessun'altra.

 

De 'ste façae, xe pien in giro pàr le Ca' de Venexia, ma se ghe ne xe una davèro bruta, bruta come la fame, xe proprio que de 'sto fantolìn, che se niente niente ti gavessi de vederlo de note, povara anema, sensa che el te domandasse niente ti ghe daressi tuto in man, anca el tacuin!

No se ga mai conossuo el tajapiera che lo ga fato (e voria anca vedar ch'el venisse fòra sigando: so qua, so sta mi !), magari la sera prima el gaveva magnà pesante.

Però pararia che 'sta mania de meter sti musoti su i portoni e i balconi servisse in verità par farghe ciapàr un bel scagòto ai spiriti cativi.

Par mi co questo qua, faseva fadiga a entrar in campanìel anca el nonsolo!

 


 

 

CONTRADA

S. MARIA FORMOSA

FONDAMENTA

S. MARIA FORMOSA

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