SESTIER DE

S. MARCO

San Fantino il vecchio, cavallaro

CONTRADA

S. FANTIN

ricorrenza il giorno 31 luglio del calendario liturgico veneziano

Santo titolare della chiesa di: SAN FANTIN

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Fantino

Fantino è il più antico Santo calabrese storicamente provato. Nato a Taureana di Palmi (Rc) nel 294 dC, dove morì nel 336, il 24 Luglio, giorno in cui si celebra la memoria. Il suo biografo, Pietro Vescovo occidentale ci presenta un profilo di santità affascinante. Non sappiamo chi l’ha condotto a Cristo, ma cosa più importante, sappiamo che una volta conosciuto, la sua vita è stata solo per lui.

Pietro nel “Bios” di San Fantino ci dice che era un cavallaro, a servizio di un nobile pagano di Taureana di nome Balsamio. Uomo molto dedito alla preghiera e amico dei poveri, pieno di misericordia nei loro confronti in conformità all’invito evangelico di “siate misericordiosi, com’è misericordioso il Padre vostro celeste”. Nel tempo della mietitura li aiutava trebbiando i loro covoni, usando i cavalli del suo padrone di notte, affinché non si insospettisse. Balsamio però, avvisato da gente malvagia, scoprì Fantino e preso d’ira voleva ucciderlo ma il Santo, riuscito a fuggire, si diresse verso il fiume Metauro (l’attuale Petrace). Riuscì a passarlo solo grazie alla preghiera, con cui ottenne il prodigio di dividerlo in due, in quanto il fiume era gonfio d’acqua e non si poteva traghettare. Balsamio, vedendo il prodigio, chiese perdono a Fantino e attraversato anch’egli il fiume, si convertì a Cristo. Alla sua morte, San Fantino fu sepolto nella villa di Balsamio, dove la cripta a tutt’oggi ancora esiste.

Tra i miracoli avvenuti per intercessione di San Fantino, narrati sempre da Pietro, vi è quello della sua apparizione assieme alla Madonna, su uno scoglio in località Pietrenere nei pressi di Taureana. Il vescovo racconta infatti che intorno al 560, mentre si festeggiava la memoria del Santo, si videro arrivare delle navi saracene; l’esercito si preparava alla battaglia e molti si recarono sulla tomba del Santo per invocare la sua protezione. Di lì a breve, scoppiò una violenta tempesta che fece naufragare le navi e i pochi saraceni che si salvarono, narrarono di aver visto sullo scoglio, una donna vestita di porpora e un giovane con i capelli al vento e con in mano un tizzone fumigante che ad un cenno della donna lanciò a mare, facendo scoppiare la tempesta. Il popolo riconobbe in quella donna la madre di Dio e, nel giovane, San Fantino.

Ogni anno, San Fantino è celebrato il 24 luglio, secondo le indicazione del Messale proprio della Diocesi di Oppido-Palmi, con il rito latino e a Taureana anche con la benedizione dei cavalli e dei cavalieri di San Fantino, il cui numero è ventiquattro, in onore del Santo.

A Venezia gli è dedicata la chiesa omonima.

 

San Fantino il vecchio