SESTIER DE

S. MARCO

San Samuele, giudice e profeta d'Israele

CONTRADA

S. SAMUEL

ricorrenza il giorno 20 agosto del calendario liturgico veneziano

Santo titolare della chiesa:  SAN SAMUEL

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SAN ROCCO E MARGARITA

Samuele è l’ultimo giudice d’Israele e il primo dei profeti; la sua vita è narrata principalmente nei capitoli 1-15 del primo libro di Samuele della Bibbia, gli altri capitoli parlano di Saul primo re, mentre il secondo libro di Samuele, parla del grande re Davide.

La vicenda della sua vita inizia verso il 1070 a.C. e come per altre figure della Bibbia, anche la sua nascita è dovuta alle preghiere di una madre pia ma sterile, come Sara moglie di Abramo; la madre Anna nell’implorare la sua nascita, fa anche voto al Signore di consacrarlo a Lui, secondo le regole del nazireato, (che comprendeva fra l’altro la crescita senza il taglio dei capelli).

Una volta nato, Samuele è tenuto in famiglia fino allo svezzamento, quindi con il consenso del padre, Elkana, la madre lo conduce al santuario di Silo, nella Palestina centrale, dove si custodiva l’Arca dell’Alleanza e lo consegna al gran sacerdote Eli, affinché cresca nel tempio, consacrato a Dio. Il figlio viene considerato in questo modo un dono divino, assoluto, frutto della preghiera materna e della grazia divina. Il primo libro di Samuele, scritto, come anche il secondo, da un anonimo nel secolo IX a.C., prosegue con la descrizione del santuario di Silo, dove in contrapposizione al sacerdote Eli, vi erano i suoi due figli Ofni e Finees, anch’essi sacerdoti del tempio ma che mantenevano un comportamento indegno.

Samuele cresce e già da piccolo indossa la veste sacerdotale ed anche se il rivelarsi di Dio attraverso la parola dei profeti in quell’epoca era raro, non di meno Egli si manifesta al fanciullo e per ben tre volte lo chiama nella notte, ma Samuele pensa che sia invece il suo maestro Eli, che dorme in una stanza accanto, ed è proprio questi che, venuto a conoscenza, istruisce il piccolo a rispondere: “Parla Signore, perché il tuo servo ti ascolta”.
Alla quarta chiamata, Dio, nominandolo profeta, gli predice la punizione proprio del suo maestro Eli, per la debolezza dimostrata verso i suoi figli degeneri; al mattino seguente Samuele rivela la profezia ad Eli, il quale dirà: “Egli è il Signore! Faccia ciò che è bene ai suoi occhi”. Ormai l’investitura di Samuele è ufficiale in tutta Israele, egli in quanto profeta non è un mistico colpito da estasi, ma un personaggio che opera all’interno della storia e le sue profezie non cadranno mai a vuoto.

Gli anni passano e all’orizzonte di Israele compaiono i Filistei, popolo di origine egeo cretese; gli ebrei si scontrano con loro battaglia e vengono sconfitti mentre l’Arca dell’Alleanza, che veniva portata a seguito delle truppe, secondo le usanze ebraiche, viene catturata dai Filistei e dopo un periodo nel quale eventi disastrosi per loro s’accompagnavano, si convinsero a restituirla agli ebrei, i quali però non essendoci più il santuario, la tennero per venti anni in vari posti, fino al tempo del re David, quando sarà collocata a Gerusalemme.

Samuele in questo periodo, svolge il suo ministero profetico riconducendo gli israeliti al culto di Iahweh e preparandoli alla riscossa contro i Filistei; ne raduna un gran numero  a Masfa di Beniamino e fra preghiere e digiuni si parla anche della guerra contro gli oppressori, così che alla fine gli ebrei eleggono Samuele come loro giudice (1050-1030). I Filistei, insospettiti, decidono di attaccare gli ebrei e Samuele risponde invocando Dio e tuoni e rombi immensi si scatenano nell’aria, per cui i Filistei terrorizzati si sbandano e vengono inseguiti fino a Bet-Kar, dove escono precipitosamente da Israele.
Con Silo distrutta dalla guerra, egli scelse di dimorare a Rama, nuova sede dell’Arca e del santuario, da dove partiva per lunghi giri nel territorio d’Israele, fermandosi per giudicare nelle vertenze e presiedere adunanze. Ormai molto anziano, con Israele sotto la minaccia di nuova invasione filistea, il popolo gli chiese di rinunciare alla carica e di nominare un re, che governasse e marciasse alla testa dei soldati; prima titubante, poi convinto da Dio, Samuele consacra re Saul, per il quale scrisse il codice (statuto) sul diritto del regno.

Samuele, cui Dio parlava nel sonno, incontrerà nuovamente Saul dopo la grande battaglia contro gli Amaleciti per rimproverargli aspramente di non aver adempito allo sterminio totale di quel popolo e dei suoi animali e di aver invece salvata la vita al loro re Agag e di aver preso per bottino tutti gli armenti migliori. Davanti agli occhi di Saul, Samuele uccide il re prigioniero Agag e nel contempo dichiara che il Signore lo ha ripudiato come re degli ebrei e che affiderà il regno ad un altro più degno. Amareggiato dall'avvenimento, spinto da Dio, si reca egli stesso a far visita a tale Iesse che vive a Betlemme, facendosi condurre innanzi i sette figli presenti. Nessuno di loro gli viene però indicato da Dio per essere il futuro re, ma giunto in casa l'ottavo figlio, di nome Davide, che era il più piccolo e al momento pascolava le pecore, Samuele riconosce in lui il prescelto e con il corno dell’olio, alla presenza dei fratelli, lo consacra re d’Israele. Ritornato a Rama, il profeta vi muore nel 980 a.C., avendo ormai raggiunto i novanta anni. Tra il compianto di tutti gli israeliti viene seppellito nella sua città. Si spegneva così uno dei più grandi profeti d’Israele.

Le sue reliquie furono scoperte nel 406 d.C. e trasportate fino a Costantinopoli con una solennità eccezionale, tra due ali di folla continua, dalla Palestina fino alla Calcedonia. Al tempo della IV Crociata, esse furono trasportate a Venezia, dove si trovano tuttora, venerate nel tempio di San Samuele.

A partire dal 730 il suo nome compare in tutti i Martirologi Occidentali il giorno 20 agosto.

San Samuele
L'iconografia ufficiale spesso ritrae il Santo, ancora fanciullo ma già consacrato a Dio, con i capelli lunghi secondo le regole del nazierato.

 

San Samuele

Mandato da Dio, Samuele si reca da tale Iesse a Betlemme e si fece condurre davanti ai suoi sette figli,  ma nessuno di loro gli venne indicato da Dio come il futuro re, tuttavia c’era anche un ottavo figlio, di nome Davide, che era il più piccolo e al momento pascolava le pecore. Fattolo venire, Samuele riconobbe subito in lui il prescelto e con il corno dell’olio, alla presenza dei fratelli, lo consacrò re d’Israele.