granér |
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I granéri
publici de Tera Nova erano
una grande complesso costituito da quattro edifici uniti nella fronte
da un’unica muratura che a sua volta si apriva con alti archi in
corrispondenza delle calli interne che separavano gli edifici e con un grande
leone di San Marco nel centro, a rappresentare la proprietà pubblica. Fu costruito su un'area posta davanti al lato sud di piazza San Marco, precedentemente citata nelle cronache per essere stata a lungo usata sin dai tempi più antichi come squero per la costruzione delle navi prima della realizzazione dell’Arsenale. Il complesso era separato dall’edificio delle Procuratie nove da uno stretto rio e aveva affaccio sul bacino di San Marco, preceduto dalla larga fondamenta che si concludeva con una scalinata a mare. Furono realizzati nel 1322, alla conclusione di una terribile carestia che spinse il Governo ad assumere una politica volta all'accantonamento di grandi quantitativi di granaglie che, alle primissime avvisaglie di penuria, venivano immediatamente vendute sotto costo alla popolazione, con il salutare risultato di calmierare i prezzi del pane e di debellare alla radice ogni tentativo di borsa nera. Caduta la Repubblica, nel corso dell’Ottocento i granéri publici de Tera Nova vennero completamente demoliti allo scopo di fare luogo ai giardinetti reali (divenuti poi ex per evidenti ragioni), dopo che le Procuratie nove vennero trasformate nell'abitazione ufficiale in città del Re d'Italia. I
Granai di Terranova nella veduta del De’ Barbari del 1500 Sulla
sinistra, i Granai di Terranova I
Granai di Terranova in una veduta settecentesca Entrata
ai giardini reali, un tempo luogo dei Granai di Terranova |
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