SESTIER DE S. MARCO |
San Gallo, eremita a Bregenz |
|||||
CONTRADA S. ZIMINIAN |
ricorrenza il giorno 16 ottobre del calendario liturgico veneziano |
|||||
Santo titolare della chiesa di: SAN GALO |
||||||
|
Il piú antico documento che si ritrova su Gallo consiste in un frammento della Vita che Krusch scrisse alla fine del VIII secolo, al quale segue una seconda biografia che il monaco Vettino compose tra l'816 e l'824. In seguito Valafrido Strabone scrisse, verso l'834, una terza Vita, rimaneggiando una raccolta di miracoli composta dal monaco Gozberto il Giovane. Nonostante tutto questo materiale agiografico, di Gallo in verità si sa ancora poco. Nato in Irlanda, verso la metà del VI secolo, fu uno fra i dodici discepoli che accompagnarono San Colombano nel continente. Visse col suo maestro prima a Luxenil, seguendolo poi verso Bregenz, sulle rive del lago di Costanza e peregrinando in molte altre città. Allorché Colombano partì per l'Italia, verso l'anno 612, i due si separarono e Gallo ritornò a stabilirsi in Svevia, vicino a Bregenz, presso la sorgente dello Steinach, dove visse come eremita con alcuni fedeli, e dove, verosimilmente, egli morí in data indeterminata, fra gli anni 630 e 645. Dopo la sua morte, sulla tomba fu edificata una chiesa che, prima dell'anno 750, col nome di sancti Galluni era divenuta il centro d'una abbazia, fondata da Otmaro. Tale abbazia nel IX secolo divenne l'abbazia di San Gallo, sebbene non fosse stata da lui fondata. L'episodio certamente piú noto della vita di Gallo riguarda la sua separazione da San Colombano: quando questi si mise in strada per raggiungere l'Italia, Gallo, ammalato, sollecitò il permesso di restare. Colombano, credendo che la malattia nascondesse forse l'attaccamento ad un luogo così tranquillo e gradevole, rimproverò duramente a Gallo ciò che considerava un rifiuto ad affrontare pene e fatiche ed in conseguenza di ciò gli vietò di celebrare il santo sacrificio della Messa finché vivesse. Gallo sarebbe infatti rimasto molti anni senza salire all'altare.
Avvertito in seguito che Colombano si trovava prossimo
alla morte, Gallo inviò un messaggero a implorare
l'assoluzione presso il suo maestro che si trovava in Italia, a Bobbio; il
messaggero ritornò portando con sè il perdono di Colombano e il suo bastone
abbaziale lasciato al suo amato discepolo quale pegno dell'avvenuta riconciliazione.
|
San Gallo L'iconografia ufficiale ritrae il Santo con accanto un orso, al quale egli avrebbe tolto dalla zampa una spina.
San Gallo In seguito ad una confusione nata tra il popolo, il Santo è ritenuto patrono dei volatili, specialmente gallinacei.
|