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Gli alboranti assieme ai remeri e ai segadori, erano le tre Arti che con maggiore intensità e continuità erano impiegati all’interno l'Arsenale, con l'obbligo di presentarsi al lavoro ogni giorno. Gli alboranti
realizzavano e riparavano gli alberi delle galee e delle altre navi lavorando
nei quattro tezoni
bassi a l'Isolotto che si trovavano collocati nell'area est del
cantiere, confinanti con i tezoni a le gagiandre. Nel corso del '500, i lavoratori impiegati quotidianamente nello stabilimento, cioè nel periodo di maggior espansione della produzione, erano circa duemila, con punte anche di tremila uomini nei momenti critici. Marangoni da nave e calafai costituivano circa l'80% del personale.
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