Sale de l’artiglieria

CAXA DE L’ARSENAL

Varcata la porta de l'artiglieria, l’edificio tripartito sulla destra, nobilitato dal portal de l’artiglieria, venne costruito nel 1476 per essere destinato ad ospitare le sale de l’artiglieria, che però a dispetto del nome, in effetti non videro mai esposta alcuna canna da cannone.

Sulla base della pianta redatta nel 1798 dal Maffioletti sullo stato dell’Arsenale alla caduta della Repubblica, procedendo da ovest verso est, il complesso era utilizzato come segue:

al piano terreno del primo edificio vi era il deposito per atrezi da artiglier, al primo piano la prima sala de l’artiglieria dove in mirabile ordine erano esposte armi da taglio e sulle rastrelliere numerosi fucili.

Il secondo edificio, al quale, ieri come oggi, si accede attraverso il portal de l’artiglieria, aveva la funzione di scala d’onore, in verità assai modesta per gli standard veneziani, che in due rampe portava direttamente al pianerottolo del primo piano, con entrata a destra e a sinistra.

Il terzo edificio aveva al pian terreno un deposito de catrame e al primo piano la seconda sala de l’artiglieria dove erano esposte le casse, finemente intagliate, che all’occorrenza potevano contenere tutti i fucili esposti nella prima sala.

Pure nell’utilizzo apparentemente incoerente degli spazi (in realtà i due locali al piano terra erano soggetti al fenomeno dell’acqua alta e pertanto non idonei a contenere materiale bellico di pregio), le sale de l’artiglieria giocavano un ruolo non secondario nello sforzo del Governo volto a dimostrare agli illustri ospiti forestieri quanta e quale potenza bellica si celasse dentro le mura dell’Arsenale.

Unite nella visita al deposito de bale, granate e mitraglie, alle sale de le armi, all'officina artiglieria e al museo de l'artiglieria, esse certamente incutevano anche nel visitatore più sfrontato ed arrogante una salutare inquietudine, necessaria a frenarne i bellicosi propositi. Era l’applicazione pratica dei veneziani del celeberrimo motto latino del IV secolo: Si vis pacem para bellum (o almeno cercare di farlo credere!).   


Caduta la Repubblica, al termine della prima occupazione francese (1797-1798), le armi qui raccolte, come tutte le altre esistenti all’interno dell’Arsenale, vennero razziate dall’esercito francese e portate via da Venezia per non farvi mai più ritorno.


Durante la seconda occupazione francese (1806-1814), nel corso del 1809, il settore costituito dalla porta de l'artiglieria, il deposito palle, granate e mitraglie, le sale de le armi, le sale de l’artiglieria, l'officina artiglieria, l'officina dei fravi e il museo de l'artiglieria, assunse la denominazione di Arsenal de tera e venne completamente isolato dal resto del complesso industriale, dando vita ad una organizzazione autonoma che venne riconvertita alla produzione di artiglieria per uso terrestre.

La comunicazione interna con il resto dell'Arsenale avveniva attraverso la porta de l'artiglieria, mentre dall'esterno era necessario percorrere tutta la calle de San Zuane in rielo, in contrada San Piero de Castelo, dove venne gettato un ponte in legno che scavalcando il rio de San Gerolamo  pose in collegamento la calle con il nuovo ingresso ricavato nel 1809 sull'antico muro di cinta.


Solo nel 1866, con l'annessione del Veneto al Regno d'Italia, l'Arsenal de tera venne nuovamente congiunto alla grande fabbrica, per essere impiegato per la fusione e la conservazione delle artiglierie di piccolo calibro e delle armi portatili, e più tardi per il servizio alle armi subacquee; contemporaneamente anche l'ingresso dall'esterno venne murato e il ponte demolito, venendo ripristinato l'antico isolamento.

Da questo lato tuttavia un collegamento continuò ad esistere, vicino alla testata nord dell'officina artiglieria, tramite una passerella (ancora oggi esistente) che passando sopra il rio de San Gerolamo, collega l'Arsenale con l'area dell'ex chiesa e convento di San Daniel, che era divenuta zona militare dopo la soppressione dell’omonima chiesa e monastero imposta dai decreti di soppressione napoleonici del 1806.


Nel 1960, con il definitivo cessare dell’attività cantieristica dell’Arsenale, le sale de l’artiglieria

vennero dapprima utilizzate dalla Marina Militare quali magazzini e poi abbandonate.

Solo dal 2007 è seriamente iniziato il loro recupero, dopo che l’intero complesso riferibile all’Arsenal de tera (ma non solo) è stato ceduto alla Biennale di Venezia che ha in progetto di farne una nuova, grande area espositiva.

QUARTIER DE L’ARTIGLIERIA

 

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