Ospeai & Ospissi

Ospissio de prete Zuane - Ospeal de Comun

SESTIER DE

 CASTELO

Le due Istituzioni di cui qui si tratta, e cioè l'ospissio de prete Zuane e l'ospeal de Comun non sono state trattate separatamente in quanto le loro storie si mescolano e si confondono l'una con l'altra, così che solo se esposte unitariamente esse si completano a vicenda e permettono la necessaria veduta d'insieme.

Nel 1335 il Mazor Consejo affidava alle riconosciute capacità dei nobilomeni Giustiniano Giustinian e Andrea Morosini la realizzazione di un Hospitale sive domus communis, da destinare ad ospizio per i vecchi marineri (marinai) infermi, oppure divenuti impotenti per cause di servizio. La costruzione avrebbe dovuto realizzarsi in uno spazio da loro scelto entro l'area che da oltre la chiesa di San Biasio ai forni andava verso l'isola de Santa Lena, avendo a nord il limite segnato dal rio de San Domenego e a sud il canal de San Marco; infine la lunghezza dell'edificio non avrebbe dovuto oltrepassare la misura di 140 passi veneti.

La prassi di assegnare case gratuite ai marineri durò fino alla caduta della Repubblica, e costituivano non solo la giusta ricompensa per benemerenze belliche ma anche un'innegabile attrattiva per chi intendesse svolgere servizio nella flotta.

Vi è da notare che al principio del XVI secolo si contavano in città approssimativamente quasi duecento caxe che in pratica costituivano la rete di ospizi istituita per dare asilo ai marinai e gestiti dalla Procuratia de San Marco de çitra e di queste, cinquantacinque appartenevano a questo ospeal. I numerosi immobili pervennero allo Stato in parte attraverso lasciti di privati, in parte invece vennero costruiti a spese pubbliche. L'assegnazione avvenne sempre per bando di concorso, disciplinato da apposito regolamento.

Nel 1530 venne stabilito che le cinquantacinque caxe assegnate all'ospeal fossero riservate a marineri sia veneziani che foresti, e che oltre a queste, altre diciotto case delle centoquarantacinque gestite dalla Procuratia fossero esclusivamente riservate alla marinarezza (coloro cioè che servivano sulle navi di Stato).

Nel 1566, vista l'impellente necessità, si decretò che altre caxe fossero costruite in corte colonne, anche se, in verità, non tutte vennero poi destinate a soddisfare i bisogni degli ospissi.

Infine, nel 1645, a comodo dei commercianti della zona ed essendo in effetti la riva ancora completamente sgombra, vennero in breve tempo edificati dei magazzini fronte laguna, in pratica proprio "davanti a le rughe de l'Ospeal de Comun".

Vi è da notare infine che questo ospeal rappresenta in sè un caso particolare, in quanto non si tratta di un complesso comunitario, dotato di proprie regole e statuti normativi, ma piuttosto di un lungimirante esempio di edilizia collettiva, che precorse di molti secoli i più recenti indirizzi di assistenza in materia edilizia.

 


 

Nulla più sarebbe probabilmente mutato nella sistemazione urbanistica dell'area, se nel 1672, dopo discussioni prolungatesi per la bellezza di più di tre secoli, venne finalmente decisa la realizzazione del nuovo Ospissio de prete Zuane, un piovan della chiesa di San Lunardo (in Contrada San Lunardo, Sestier de Canaregio) che nel lontano '300 aveva lasciato una cospicua somma di denaro a favore dell'Ospissio Orseolo (in Contrada San Marco, Sestier de San Marco) affinchè nel chiostro retrostante fosse ricavato un alberghetto da destinare all'alloggio di quattro povere donne. Tuttavia la sua volontà non potè essere rispettata in quanto nel 1581 tutto l'antico complesso fu demolito e le ospiti spostate in Ospissio de San Galo (in Contrada San Ziminian, Sestier de San Marco).

Fu così che alfine la sede ideale venne individuata in prossimità di corte colonne, mediante la soprelevazione dei magazzini poco sopra citati, sui quali in breve vennero ricavati i quattro alloggi, giusta la disposizione testamentaria originaria. Per completare l'opera, nel 1688, con i soldi che ancora erano disponibili nella commissaria di prete Zuane, furono costruite altre quattro case che si aggiunsero alle quattro che formavano l'ospissio. Veniva così completato il grande edificio, un tempo prospiciente sulle acque del canal de San Marco, attraversato dai due profondi fornici che lo caratterizzano, destinati a quel tempo a consentire il passaggio verso la marezana di corte colonne agli abitanti delle rughe formate dalle caxe del retrostante Ospeal de Comun.

In preferenza nobili, almeno trentenni e nubili, dovevano essere coloro che entravano nell'ospissio; come si è visto le quattro beneficiate divennero poi otto, sicchè si dovette riconoscere alle quattro che eccedevano la volontà di prete Zuane, del denaro attinto dal fondo ad pias causas. Le quattro case in soprannumero vennero in seguito vendute.

 


 

Alla caduta della Repubblica nel 1797, l'attività pluirsecolare dell'ospissio de prete Zuane e dell'ospeal de Comun venne per sempre interrotta dagli editti napoleonici del 1806, che ne decretarono la soppressione. Gli immobili vennero avocati al Demanio e successivamente venduti ai privati.

Tutto il complesso, detto oggi genericamente ed impropriamente "della marinarezza", è stato definitivamente allontanato dall'acqua della laguna in seguito al largo interramento attuato negli anni '30 dello scorso secolo, per la creazione della riva dell'Impero (oggi riva dei Sette Martiri).

 


 

la facciata, un tempo lambita dalla laguna

 

uno dei due fornici (il destro) che garantivano l'accesso

alla marezana agli abitanti di corte colonne

 

l'entrata al magazzino 2, con la data del 1645

 

CONTRADA

S. PIERO

DE CASTELO

CALLE

DE LE COLONE

CORTE

DE LE COLONE

 

<< va indrìo

ti xe un forastier inluminà ?

va a véder l'

ospissio Orseolo

 

va a véder l'

ospissio de San Galo

 

par saverghene de più ...

 

FRANCA SEMI

"Gli Ospizi di Venezia",

Venezia 1984