SESTIER DE

CASTELO

San Domenico da Guzman, Profeta

CONTRADA

S. PIERO

DE CASTELO

ricorrenza il giorno 4 agosto del calendario liturgico veneziano

Santo titolare della chiesa di:  SAN DOMENEGO DE CASTELO

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staltre ciexe de la Contrada:

SANT'ANA

SANT'ANTONIO DE CASTELO

SAN DANIEL

SAN FRANCESCO DE PAULA

SAN ISEPO DE CASTELO

SAN NICOLO' DE CASTELO

SAN PIERO DE CASTELO

VERZENE

SAN ZUANE EVANGELISTA

Domenico nacque nel 1170 a Caleruega, un villaggio montano della Vecchia Castiglia (Spagna) da Felice di Gusmán e da Giovanna d'Aza.

A 15 anni passò a Palencia per frequentare i corsi di arti liberali e di teologia nelle celebri scuole di quella città; qui venne a contatto con le miserie causate dalle continue guerre e vedendo la molta gente che moriva di fame, egli vende le suppellettili della propria stanza e le preziose pergamene per costituire un fondo per i poveri. A chi gli esprime stupore per quel gesto risponde: "Come posso studiare su pelli morte, mentre tanti miei fratelli muoiono di fame?".

Terminati gli studi a 24 anni, Domenico entra tra i "canonici regolari" della cattedrale di Osma, dove viene consacrato sacerdote. Nel 1203 Diego, vescovo di Osma, dovendo compiere una delicata missione diplomatica in Danimarca per incarico di Alfonso VIII, re di Castiglia, si sceglie come compagno Domenico, dal quale in seguito non si separerà più.

Il contatto vivo con le popolazioni in balìa degli eretici catari, e l'entusiasmo delle cristianità nordiche per le grandi imprese missionarie verso l'Est, costituiscono per Diego e Domenico una rivelazione: anch'essi saranno missionari. Nel 1206 scendono a Roma  e chiedono al papa di potersi dedicare all'evangelizzazione dei pagani, ma Innocenzo III orienta il loro zelo missionario verso la predicazione nell'Albigese (Francia) da lui ardentemente e autorevolmente promossa fin dal 1203. Domenico accetta la nuova consegna e rimarrà eroicamente sulla breccia anche quando si dissolverà la Legazione pontificia, e anche in seguito all'improvvisa morte di Diego, che nel 1207 lo lascerà solo. Pubblici e logoranti dibattiti, colloqui personali, trattative, predicazione, opera di persuasione, preghiera e penitenza occupano questi anni di intensa attività; cosi fino al 1215 quando Folco, vescovo di Tolosa, che nel 1206 gli aveva concesso S. Maria di Prouille per raccogliere le donne che abbandonavano l'eresia e per farne un centro della predicazione, lo nomina predicatore della sua diocesi.

Domenico sta intanto maturando un ardito piano: dare alla Predicazione una forma stabile e organizzata. Insieme a Folco si reca nell'ottobre del 1215 a Roma per partecipare al Concilio Lateranense IV e anche per sottoporre il suo progetto a Innocenzo III. Sarà però nell'anno successivo, il 22 dicembre, che Onorio III, succeduto sul trono di Pietro, darà l'approvazione ufficiale e definitiva e il nuovo Ordine si chiamerà "Ordine dei Frati Predicatori".

Il 15 agosto 1217 il santo fondatore dissemina i suoi figli in Europa, inviandoli soprattutto a Parigi e a Bologna, principali centri universitari del tempo. Nel 1220 e nel 1221 presiede in Bologna ai primi due Capitoli Generali destinati a redigere la "magna carta" e a precisare gli elementi fondamentali dell'Ordine: predicazione, studio, povertà mendicante, vita comune, legislazione, distribuzione geografica, spedizioni missionarie.

Estenuato dalle grandi penitenze, il 6 agosto 1221 muore circondato dai suoi frati, nel suo amatissimo convento di Bologna, in una cella non sua, perché lui, il Fondatore, non l'aveva assegnata. Gregorio IX, a lui legato da una profonda amicizia, lo canonizzerà il 3 luglio 1234 e il suo corpo dal 5 giugno 1267 è custodito in una preziosa Arca marmorea. I numerosi miracoli e le continue grazie ottenute per l'intercessione del Santo fanno accorrere al suo sepolcro fedeli da ogni parte d'Italia e d'Europa, mentre il popolo bolognese lo proclama "Patrono e Difensore perpetuo della città".

Ardito, prudente, risoluto e rispettoso verso l'altrui giudizio, geniale sulle iniziative e obbediente alle direttive della Chiesa, Domenico è l'apostolo che non conosce compromessi né irrigidimenti: "tenero come una mamma, forte come un diamante", lo ha definito Lacordaire.

San Domenico
L'iconografia ufficiale ritrae il Santo con in mano un libro, oppure con una stella in fronte, con un giglio, con accanto a un cane.

San Domenico

L'etimologia del nome deriva dal latino: "consacrato al Signore". Il Santo è patrono degli astronomi.