la mariegola

schola di

San Tommaso Apostolo e San Magno Vescovo

dei mureri

SESTIER DE

 S. MARCO

Quasi certamente l'Arte venne fondata agli inizi del XIII secolo, quando i mureri di Venezia unirono sotto la protezione di San Tommaso Apostolo e di San Magno Vescovo.

Nel 1244 viene stabilito che il Capitolo general doveva essere convocato almeno due volte nel corso di ogni anno. I compagni avevano l'obbligo di accompagnare i confratelli defunti alla tumulazione, essendo anche prevista una sanzione pecuniaria per coloro che, senza giustificato motivo, non avessero partecipato.

E’ abbastanza noto quanto fosse particolarmente impegnativa la prova d'arte per diventare un murer: essa consisteva a volte nella realizzazione di una balaustra o, più spesso, di un camino veneziano, la cui forma tipica a cono rovesciato, a parallelepipedo, era stata appositamente studiata per impedire che le faville uscissero all’aperto con il rischio di appiccare il fuoco.

Nel 1367 fu stabilito che almeno uno dei Degani (consiglieri) avrebbe dovuto saper leggere e scrivere; inoltre venne approvato che le case di proprietà della schola fossero assegnate dal Capitolo general con precedenza a favore di compagni poveri oppure divenuti infermi e dunque inabili al lavoro.

Nel 1482 la schola acquista un'area libera in questa Contrada allo scopo di erigere la propria sede. L'edificio, oggi al civico 3216, sorge sul punto dove la salizada San Samuel si biforca in due rami, denominati rispettivamente salizada Malipiero (a sinistra) e calle de le carozze (a destra).

Sull’architrave del portone d'ingresso ancora oggi può essere letta la seguente incisione:

LA SCOLA DEI M(ureri)

L’ultima parola (“mureri”) risulta quasi completamente illeggibile a causa di un arpese in ferro infisso successivamente a sostegno della parete. Le fonti segnalano inoltre che sopra il portone si trovasse un tempo anche un elegante rilievo di gusto lombardesco, raffigurante la Deposizione di Cristo, oggi purtroppo scomparso.

Infine, sulla parte alta della facciata principale è murato un bassorilievo che riporta gli emblemi dell’Arte: la squadra, la cazzuola, il martello e il filo a piombo. L'iscrizione sottostante recita:

M C C C C L X X X I I I ADI X X V M

ARZO IN TEMPO DE MA. ANT

UONIO DA MODON E SO CON

PAGNI MA. ANTONIO NEGRO E MA. BONAZA E MA. ANDRA

D ACRE E SCRIVAN MA. DOLZE

Nella sala al primo soler (primo piano), chiamata come d’uso “Sala del Capitolo”, in quanto abitualmente usata per le riduzioni (riunioni) del Capitolo, stava collocata un tempo la bella pala opera di Cima da Conegliano e raffigurante l’Incredulità di San Tommaso, oggi conservata presso le collezioni delle Gallerie dell’Accademia e considerata uno fra i più bei capolavori mai realizzati dal maestro.

Nel 1502 la schola stipula una convenzione con il Capitolo della vicina chiesa di San Samuel affinchè la messa si celebri da questo momento all'interno della schola; con l'occasione viene anche chiesto che nel terreno al di sotto del "portego" della chiesa (oggi scomparso) siano ricavate tre arche per la sepoltura dei compagni. Nell'ottobre di questo stesso anno i Provedadori de Comun confermano il contenuto della bolla emessa dal Legato Apostolico, che appunto consente di celebrare la messa, nel giorno dedicato a San Tommaso, nei locali della schola.

Nel 1514 il Capitolo chiede che la sua nuova mariegola sia sottoposta all'approvazione del Consiglio dei Dieci. Nel 1519, correggendo la vecchia mariegola, viene modificata l'entità del versamento della luminaria (tassa di iscrizione annuale), differenziandola fra i "forestieri" e i nativi di Venezia.

Nel 1557 viene stabilito che i garzoni, ai quali era severamente vietato far "tocar la cazuola", dal giorno in cui superavano la prova d'arte, avessero a disposizione non più di due mesi per iscriversi alla schola.

Nel 1664 viene deciso dal Capitolo che anche i pozzeri avessero l'obbligo di iscriversi all'Arte per poter esercitare la loro attività di costruttori di cisterne d'acqua potabile a Venezia.

Nel 1723 il Capitolo giudica inopportuno che nelle arche non trovino sepoltura anche i compagni che pure in vita non fossero stati in regola con il versamento della luminaria, pertanto viene approvato che tutti i confratelli godano gratuitamente della sepoltura. In quello stesso anno i Provedadori a la Giustizia Vechia approvano questa disposizione, ma nel 1735 l’ufficio muta opinione, poichè ora sono divenuti troppi i compagni che deliberatamente trascurano il regolare pagamento di quanto dovuto, con grave pregiudizio della cassa. 

Caduta la Repubblica nel 1797, in seguito ai decreti napoleonici del 1806, la schola viene soppressa e l'edificio meticolosamente spogliato di ogni e qualsiasi arredo e opera d’arte. Dopo varie vicissitudini, esso è oggi divenuto un’abitazione privata. 

 


 

 

 

 

CONTRADA

S. SAMUEL

SALIZADA

S. SAMUEL

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