Ospeai & Ospissi

Ospissio de Sant'Andrea de la Certosa

SESTIER DE

 S. MARCO

La storia.

La fondazione di questo ospissio ebbe origine in seguito alla donazione fatta nel 1269 da Alice, figlia del nobilomo Giovanni Da Ponte, di un gruppo di caxe a favore del convento dei monaci certosini di Sant'Andrea in isola, situate tutto attorno a una corte che, giustappunto, assunse il nome di corte S. Andrea.

L'ospissio iniziò a funzionare nel 1272, anche se, in verità, esso rappresentava più un comodo punto di appoggio in città per i monaci che trascorrevano qui la notte quando, dopo essere venuti a Venezia per sbrigare delle incombenze, avevano fatto troppo tardi per poter rientrare in convento.

Caduta la Repubblica, soppresso l'ordine certosino in seguito agli editti napoleonici del 1807 e rasa al suolo la splendida chiesa ed il convento nell'isola di Sant'Andrea, anche l'ospissio terminò la sua plurisecolare attività, venendo chiuso, avocato al Demanio e quindi venduto a privati.

 

L'edificio.

Sulla base dell'indicatore anagrafico del 1936, le fonti indicano che le proprietà erano situate ai civici 3971, 3972, 3981, 3984, 3989, 3994/A. A questo proposito soccorre un disegno conservato presso l'Archivio di Stato (misc. mappe D96) attraverso cui, nonostante le pesanti trasformazioni che hanno interessato l'area (in primis l'edificazione del cinema Rossini in luogo del vecchio teatro e la costruzione del ponte del teatro sul rio de San Luca), è possibile individuare con grande precisione le proprietà dei monaci certosini, ai quali competeva anche la parallela calle de le muneghe (un tempo assai più stretta e che in antico terminava con una rivetta nel rio) e la cui intitolazione, oltretutto, riporta alla probabile presenza in loco di una comunità di pizzòcare.

Va certamente notato che il medesimo disegno riporta anche l'antica esistenza di un arco in muratura, posto chiaramente a guisa d'ingresso alla fine di calle Sant'Andrea, poco prima del punto dove la via si biforca fra corte Sant'andrea e calle de le muneghe. E' infatti ancora oggi visibile sul muro la traccia dello scalpellato stipite in bianca pietra d'Istria che indica il punto esatto della collocazione dello sbarramento.

Per finire, di grande interesse è l'altorilievo gotico di Sant'Andrea, fatto eseguire nel 1356 dal Prior Marco Minotto e collocato nella parte più interna della corte.

Considerato dal Tassini una curiosità, l'approfondimento è riservato al forastier inluminà

 


 

i resti dello stipite

 

ingresso alla corte

 

una delle porte d'entrata

CONTRADA

S. BENETO

CORTE

S. ANDREA

 

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ti xe un forastier inluminà ?

la sarìa curiosa ...

Sant'Andrea


 

par saverghene de più ...

 

TASSINI

"Curiosità Veneziane"

Venezia, 1886

 

FRANCA SEMI

"Gli Ospizi di Venezia",

 Venezia, 1984