SESTIER DE

CANAREGIO

ciexa de le Penitenti

CONTRADA

S. GEREMIA

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Cenni storici:

nel 1725 un generoso lascito di Ca’ Da Lezze, unito ad altre ragguardevoli somme, permise la realizzazione di un ampio ospizio, il cui progetto di costruzione venne affidato al celebre Giorgio Massari, che curò anche l’esecuzione dei lavori.

L’architetto, riprendendo il modello palladiano del complesso delle Zitelle, più volte ripetuto a Venezia per edifici di questo tipo, inserì la chiesa al centro delle due ali dell’ospizio, i cui corpi di fabbrica si estendevano in una linea continua lungo la fondamenta e all’interno intorno ai due chiostri, di cui uno soltanto fu poi terminato.

Iniziati i lavori nel 1730, il pio loco, poteva dirsi realizzato nel 1738, quindi si passò alla costruzione della chiesa, intervento che il Massari curò personalmente in ogni particolare architettonico e decorativo, come era sua abitudine.

Pur risultando aperta al culto già nel 1744, la consacrazione ufficiale dell’edificio avvenne nel 1763,

Opere d'arte:

navata:

al soffitto: Gloria di San Lorenzo Giustinian (1743) di J. Marieschi.

presbiterio:

all'altar maggiore: pala Il Buon Pastore ('800) di A. Revera, che ha sostituito il dipinto originario Vergine in gloria con San Lorenzo Giustinian di J. Marieschi (oggi presso Ca' Contarini "del bovolo".

nella volta: tondo con Cherubini, di J. Marieschi.

all'altare laterale destro: pala ottocentesca di A. Revera ha sostituito il dipinto originario del XVIII secolo.

all'altare laterale sinistro: pala ottocentesca di A. Revera ha sostituito il dipinto originario del XVIII secolo.

coro delle monache:

al soffitto: La Trinità.

cappellina a sinistra del presbiterio:

all'altare: Sacra famiglia ('700), dipinto di Anonimo.

in sagrestia:

modeste tele di carattere devozionale di anonimi del '700: Annunciazione, Sant'Antonio Abate, Sant'Antonio da Padova e Crocifisso ligneo (XVIIII secolo).

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Facciata:

La facciata, che dai disegni a noi pervenuti appare ben proporzionata, con quattro colonne in aggetto su alti plinti che sostenevano il frontone triangolare al centro del quale si apriva il rosone, era stata ideata simile alla chiesa di San Marcuola.

Come quella anche questa rimase incompiuta per mancanza di fondi e sulla nuda facciata in mattoni, risaltano il portale, i quattro plinti e le modanature in pietra d’Istria delle finestre laterali. Al centro, sopra il portale, il grande finestrone semicircolare centinato ed al centro del frontone la finestra circolare. Ancora oggi, in uno dei cortili interni, sono conservati alcuni capitelli corinzi non posti in opera.

Un progetto di completamento elaborato nel 1845 dall'architetto Lazzari non venne mai eseguito.

Interno:

la navata è unica, a pianta quadrata, con il presbiterio posto tra le due piccole sacrestie ed il breve coro.

L’interno ha mantenuto il carattere architettonico del '700, evidenziato dal soffitto decorato da dipinti su tela.

Il "pio loco":

dal 1730 al 1738, si lavorò alla realizzazione delle due ali del pio loco, che risultano definite da finestre su tre piani, collegate da fasce ornamentali in pietra d'Istria e dalle due porte d'ingresso, a loro volta ornate da eleganti sovrapporte.

 

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