la mariegola

schola dei tentori

SESTIER DE

 CANAREGIO

Il primo posto dove la sede della schola venne ospitata fu nella chiesa di San Simeon Picolo, dalla quale poi, nel corso del 1380, i tentori si trasferirono  presso la chiesa di San Zuane Grisostomo, dove restarono fino al 1551, quando l'Arte, accresciutasi nel numero dei compagni, cominciò a trovarsi "ristretta in loco angusto".

Nel 1581 la schola, che nel frattempo aveva trovato una stabile sistemazione presso la chiesa dei Servi, prendeva accordi con i padri serviti in seguito ai quali essi diedero ospitalità alla sede della schola in un magazzino di loro proprietà che si trovava "contiguo al ponte dei Servi", edificio peraltro ben visibile in alcune stampe dell'epoca, con anche l'autorizzazione ad innalzarlo fino al primo piano, potendo poi affittare il pian terreno come magazzino. I religiosi pongono però come condizione che il luogo serva "ad uso sacro", diffidando la schola a dare rifugio a banditi o a fuggitivi. Conclusi infine i lavori di ristrutturazione, i locali vennero poi adornati da varie opere di pregio, tra cui vengono ricordati in particolare due dipinti: uno di Jacopo Palma il Giovane e uno del Tintoretto.

In chiesa la schola ebbe assegnato l'altare dedicato a San Nicolò, posto vicino al barco, mentre dentro al chiostro furono due arche per dare sepoltura ai compagni. Nella festa di Sant'Onofrio la messa sarà preceduta da una processione fatta "attorno all'isola" con anche la partecipazione dei religiosi; in quel giorno, dovendo l'Arte organizzare il pranzo sociale, i religiosi mettono a disposizione gli utensili di cucina.

Le cose di proprietà della schola saranno custodite in un cassone dentro la sacrestia; i tentori poterono infine mettere il loro abate in fondamenta, così da innalzare il penelo dell'Arte nei giorni di festa, come era consuetudine per tutte le fratellanze di mestiere.

Nel 1772 la schola sottoscrive un nuovo accordo con i padri serviti in seguito al terribile incendio che colpì la chiesa e le sue pertinenze il 17 settembre 1769.

 

Dopo le devastanti "ristrutturazioni" ottocentesche, che snaturarono irrimediabilmente tutta la zona, ai nostri giorni l'edificio si presenta sostanzialmente intatto, modificato parzialmente con l'aggiunta di un abbaino centrale. Sulla facciata prospiciente l'antica fondamenta dei servi è murato un medaglione che racchiude un altorilievo raffigurante Gesù che porta la croce.

 


 

 

CONTRADA

SAN MARCUOLA

CAMPO

DEI SERVI

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