SESTIER DE

CASTELO

ciexa de San Bastian

CONTRADA

S. SEVERO

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La chiesa

In antico, una volta oltrepassato ponte de San Lorenzo e percorsa una corta e stretta calle si sboccava nell'allora campiello San Lorenzo, dove si sarebbe notato, a chiudere il lato nord, l'edificio della chiesetta di San Bastian.

Nella pianta del De' Barbari del 1500 si vede chiaramente che essa era inoltre preceduta da un portego, eretto con tutta probabilità in epoca gotica, ed esteso per tutta la lunghezza del fianco. Questo corpo era caratterizzato da una serie di arcate che al centro si componevano in un elegante protiro in corrispondenza dell'ingresso laterale.

Quantunque il portego venga fatto risalire all'inizio del secolo XV, la chiesa aveva invece origini molto più antiche, risalendo al dogado di Pietro Orseolo II, ciò perché la tradizione vuole che la chiesa venisse personalmente fondata nel 1007 dal Dose Piero Orseolo II, e solo più tardi posta sotto la giurisdizione delle monache di San Lorenzo, che quindi provvidero a rinnovarla nel corso del XII secolo.

L'edificio, ad una unica navata, era integrato nel sistema edilizio del monastero e la facciata, dalla semplice forma a capanna, prospettava un tempo sul modesto cortile d'ingresso, oltre il muto di cinta che si prolungava per lunghi tratti a segnare il confine dell'area del convento, sia lungo i rii che all'interno.

Il restauro operato nel 1629 portò alla demolizione del portego, che venne sostituito da un nuovo prospetto caratterizzato dal portale centrale architravato, e da un triplice finestrato semicircolare, allineato al cornicione che segnava all'esterno l'imposta della volta di copertura.

Nel 1643, una vibrante protesta venne inoltrata dalle monache di San Lorenzo contro i padri eremiti del convento della chiesa di San Bastian (Contrada San Basegio, Sestier de Dorsoduro), avendo questi ultimi fatto inserire nel Calendario Liturgico, con l'assenso del Patriarca, la festa di San Sebastiano, ritenendo la chiesetta omonima una semplice cappella.

Altri restauri vennero eseguiti nel 1748, al tempo dell'abbadessa Marina Vendramin.

Contrariamente a quanto si era creduto, le tombe dei Polo, i celebri esploratori, che si credevano essere in questa chiesetta non sono state ritrovate nei recenti, radicali restauri (2007).

L'interno era abbellito dalla presenza di ben tre altari, con pitture del Crivelli, di Palma il Giovane e di Michele Sobleo.

In seguito ai decreti napoleonici, la chiesa di San Lorenzo, la chiesetta di San Bastian ed il grande convento vennero soppressi e chiusi nel 1810,.

L'interno della chiesetta venne completamente distrutto, sopravvivendo solamente lo spazio volumetrico (seppure suddiviso internamente da un piano), e nel 1840 tutto il fianco venne inglobato nella nuova facciata della Casa d'Industria.

Successivamente lo spazio venne utilizzato per costituire una casa di riposo, che ancora sussiste.

 

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